Bilanciatura e convergenza delle ruote sono due interventi spesso confusi, ma entrambi cruciali per mantenere la tua auto sicura ed efficiente. La bilanciatura elimina vibrazioni causate da ruote sbilanciate, mentre la convergenza corregge l’allineamento per evitare sterzate imprevedibili e usura irregolare degli pneumatici. Comprendere queste differenze non solo migliora la tua esperienza di guida, ma protegge anche il tuo veicolo nel lungo periodo.
Vediamole insieme al meccanico ‘a posto’


Bilanciatura delle ruote
La bilanciatura serve a distribuire uniformemente il peso intorno all’asse della ruota. Una ruota sbilanciata, infatti, provoca vibrazioni durante la guida, soprattutto ad alte velocità, riducendo il comfort e causando un’usura precoce di pneumatici e sospensioni.
La bilanciatura deve essere effettuata:
- dopo aver montato nuovi pneumatici
- se si avvertono vibrazioni al volante
- periodicamente, come manutenzione preventiva
La procedura si effettua con una macchina equilibratrice che individua i punti di squilibrio sulla ruota. Successivamente vengono applicati piccoli pesi per correggere il problema.
Bilanciatura delle ruote

La bilanciatura serve a distribuire uniformemente il peso intorno all’asse della ruota. Una ruota sbilanciata, infatti, provoca vibrazioni durante la guida, soprattutto ad alte velocità, riducendo il comfort e causando un’usura precoce di pneumatici e sospensioni.
La bilanciatura deve essere effettuata:
- dopo aver montato nuovi pneumatici
- se si avvertono vibrazioni al volante
- periodicamente, come manutenzione preventiva
La procedura si effettua con una macchina equilibratrice che individua i punti di squilibrio sulla ruota. Successivamente vengono applicati piccoli pesi per correggere il problema.
Convergenza delle ruote
La convergenza riguarda l’angolazione delle ruote rispetto alla loro posizione ideale. Ruote correttamente allineate sono parallele tra loro e perpendicolari alla strada, garantendo una guida stabile, uno sterzo preciso e una durata ottimale degli pneumatici.
La convergenza deve essere effettuata:
- dopo un urto significativo
- se l’auto tende a tirare da un lato
- in caso di usura irregolare degli pneumatici
La regolazione si esegue con strumenti avanzati come banchi di allineamento computerizzati che misurano e ripristinano gli angoli secondo le specifiche del produttore.
Perché bilanciatura e convergenza sono importanti
Bilanciatura e convergenza sono fondamentali per garantire:
- sicurezza: una guida stabile e prevedibile riduce il rischio di incidenti
- efficienza: pneumatici e sospensioni in condizioni ottimali migliorano le prestazioni e riducono i consumi di carburante
- durata: una manutenzione adeguata prolunga la vita degli pneumatici e degli altri componenti meccanici
In sintesi:
- La bilanciatura elimina le vibrazioni causate da squilibri di peso.
- La convergenza garantisce l’allineamento corretto delle ruote.
Entrambe sono complementari e migliorano comfort, stabilità e durata degli pneumatici.

Perché bilanciatura e convergenza sono importanti

- Bilanciatura e convergenza sono fondamentali per garantire:
- sicurezza: una guida stabile e prevedibile riduce il rischio di incidenti
- efficienza: pneumatici e sospensioni in condizioni ottimali migliorano le prestazioni e riducono i consumi di carburante
- durata: una manutenzione adeguata prolunga la vita degli pneumatici e degli altri componenti meccanici
In sintesi:
- La bilanciatura elimina le vibrazioni causate da squilibri di peso.
- La convergenza garantisce l’allineamento corretto delle ruote.
Entrambe sono complementari e migliorano comfort, stabilità e durata degli pneumatici.
Con l’arrivo dell’inverno, proteggere la propria auto dalle infiltrazioni di acqua e ghiaccio è essenziale per preservarne l’integrità e garantire un comfort ottimale. Le guarnizioni delle portiere e del parabrezza giocano un ruolo cruciale: isolano l’abitacolo dall’umidità e dal freddo esterno.
Guarnizioni danneggiate o usurate possono compromettere l’efficienza termica dell’auto, con conseguenti infiltrazioni, formazione di muffa e danni a lungo termine.
Vediamo insieme al meccanico ‘aposto’ come proteggere le guarnizioni, per continuare ad assicurarti una guida confortevole (e risparmiare):


Pulisci regolarmente le guarnizioni
Innanzitutto, è fondamentale mantenere le guarnizioni pulite: polvere e sporco possono accumularsi sulle guarnizioni e favorire infiltrazioni di umidità. Utilizza un panno umido e un detergente delicato per rimuovere i residui, evitando prodotti aggressivi che potrebbero indebolire il materiale delle guarnizioni.
Pulisci regolarmente le guarnizioni

Innanzitutto, è fondamentale mantenere le guarnizioni pulite: polvere e sporco possono accumularsi sulle guarnizioni e favorire infiltrazioni di umidità. Utilizza un panno umido e un detergente delicato per rimuovere i residui, evitando prodotti aggressivi che potrebbero indebolire il materiale delle guarnizioni.
Scegli prodotti protettivi per guarnizioni auto
L’applicazione di spray al silicone o altri prodotti specifici per guarnizioni è essenziale per mantenerle elastiche e proteggerle dal freddo. Questi prodotti aiutano a prevenire crepe e irrigidimenti causati dal freddo, mantenendo la tenuta ermetica della guarnizione. Basta applicarne uno strato sottile e uniforme per garantire la massima protezione.
Controlla periodicamente le guarnizioni del parabrezza e delle portiere
Prima dell’inverno, controllare l’integrità delle guarnizioni, soprattutto quelle del parabrezza e delle porte. Crepe, deformazioni o punti in cui la gomma sembra consumata possono essere i primi segni di usura. In questi casi, è meglio sostituirle per evitare infiltrazioni di acqua e gelo che potrebbero danneggiare l’interno dell’auto.
Previeni il ghiaccio
Durante l’inverno, il ghiaccio può accumularsi sulle guarnizioni e causare problemi di apertura delle porte o, peggio, danneggiarle a lungo termine. Un trucco utile è passare un panno asciutto sulle guarnizioni alla fine della giornata per evitare che l’umidità residua si congeli. Inoltre, un telo copri auto o un antigelo spray specifico possono essere ottimi alleati.
Prendersi cura delle guarnizioni delle portiere e del parabrezza fa parte di una semplice routine di manutenzione che permette di prevenire danni costosi e fastidiosi causati da infiltrazioni e freddo. Seguendo questi consigli, puoi prolungare la durata delle guarnizioni, proteggere la tua auto e mantenere l’abitacolo confortevole anche durante i mesi più freddi.
Cerca ora l’Officina ‘a posto’ più vicina a te e approfitta della promozione valida fino al 13 dicembre per preparare la tua auto all’inverno!

Tra i controlli più importanti ci sono:

- Verifica del livello e della qualità del liquido refrigerante: se il liquido di raffreddamento fosse vecchio o contaminato, potrebbe perdere le sue proprietà e causare surriscaldamenti o insufficienze nel riscaldamento
- Controllo del termostato: Il termostato regola la temperatura del motore e l’apertura del flusso di liquido verso il radiatore interno. Un termostato guasto può impedire al motore di riscaldarsi correttamente o può causare un surriscaldamento, con conseguenti problemi al riscaldamento
- Ispezione delle tubature e delle guarnizioni: perdite nel circuito di raffreddamento o danni alle guarnizioni possono compromettere l’efficacia del riscaldamento e portare a costose riparazioni
Un sistema di riscaldamento efficiente garantisce viaggi più sicuri e confortevoli, indipendentemente dalle condizioni esterne. Controllare il riscaldamento prima della stagione fredda non solo migliora il comfort alla guida, ma riduce il rischio di guasti improvvisi. Approfitta ora della promo autunno per preparare la tua auto all’inverno!
Il riscaldamento dell’auto è un sistema fondamentale, soprattutto nei mesi invernali, non solo per il comfort del conducente e dei passeggeri, ma anche per garantire la sicurezza alla guida. Un abitacolo adeguatamente riscaldato aiuta a evitare l’appannamento dei vetri e la formazione di ghiaccio sul parabrezza, migliorando notevolmente la visibilità.
Vediamo insieme al meccanico ‘aposto’ come funziona questo sistema e come assicurarsi che sia sempre in perfette condizioni.


Come funziona il sistema di riscaldamento
Il sistema di riscaldamento dell’auto è strettamente collegato al motore e al sistema di raffreddamento. Quando il motore è in funzione, si riscalda e genera calore: il liquido refrigerante si disperde e circola attorno al motore. Una volta che il motore raggiunge la temperatura operativa, il liquido di raffreddamento riscaldato viene convogliato a uno scambiatore di calore (detto anche radiatore interno), situato dietro il cruscotto. Qui, il liquido caldo trasferisce il suo calore all’aria, che viene poi immessa nell’abitacolo tramite una ventola. La temperatura dell’aria è regolabile grazie a un termostato che controlla il flusso del liquido refrigerante, consentendo di mantenere la temperatura desiderata all’interno del veicolo.
Come funziona il sistema di riscaldamento

Il sistema di riscaldamento dell’auto è strettamente collegato al motore e al sistema di raffreddamento. Quando il motore è in funzione, si riscalda e genera calore: il liquido refrigerante si disperde e circola attorno al motore. Una volta che il motore raggiunge la temperatura operativa, il liquido di raffreddamento riscaldato viene convogliato a uno scambiatore di calore (detto anche radiatore interno), situato dietro il cruscotto. Qui, il liquido caldo trasferisce il suo calore all’aria, che viene poi immessa nell’abitacolo tramite una ventola. La temperatura dell’aria è regolabile grazie a un termostato che controlla il flusso del liquido refrigerante, consentendo di mantenere la temperatura desiderata all’interno del veicolo.
Quando fare la manutenzione del sistema di riscaldamento
Una manutenzione regolare del riscaldamento dell’auto è fondamentale per evitare guasti e garantire il massimo comfort. Ecco i segnali più comuni che indicano problemi al sistema:
- Aria fredda o insufficiente: se l’aria che esce dalle bocchette è fredda o il flusso è debole, potrebbe esserci un problema con il liquido refrigerante, un’ostruzione nel radiatore interno o un malfunzionamento della ventola
- Cattivi odori: se si avverte un odore di bruciato o di liquido refrigerante quando si accende il riscaldamento, potrebbe esserci una perdita nel radiatore interno o un problema con il sistema di scarico del liquido
- Condensa sui vetri: se i vetri si appannano facilmente, il sistema di riscaldamento potrebbe non funzionare correttamente, compromettendo la rimozione dell’umidità
- Rumori insoliti: suoni anomali provenienti dal cruscotto possono indicare problemi alla ventola di riscaldamento o alla valvola di miscelazione che regola il flusso dell’aria calda
Per garantire che il sistema di riscaldamento funzioni al meglio durante i mesi più freddi, è consigliabile effettuare controlli periodici, soprattutto prima dell’arrivo dell’inverno.
I controlli essenziali al sistema di riscaldamento
- Verifica del livello e della qualità del liquido refrigerante: se il liquido di raffreddamento fosse vecchio o contaminato, potrebbe perdere le sue proprietà e causare surriscaldamenti o insufficienze nel riscaldamento
- Controllo del termostato: Il termostato regola la temperatura del motore e l’apertura del flusso di liquido verso il radiatore interno. Un termostato guasto può impedire al motore di riscaldarsi correttamente o può causare un surriscaldamento, con conseguenti problemi al riscaldamento
- Ispezione delle tubature e delle guarnizioni: perdite nel circuito di raffreddamento o danni alle guarnizioni possono compromettere l’efficacia del riscaldamento e portare a costose riparazioni
Un sistema di riscaldamento efficiente garantisce viaggi più sicuri e confortevoli, indipendentemente dalle condizioni esterne. Controllare il riscaldamento prima della stagione fredda non solo migliora il comfort alla guida, ma riduce il rischio di guasti improvvisi. Approfitta ora della promo autunno per preparare la tua auto all’inverno!

Tra i controlli più importanti ci sono:

- Verifica del livello e della qualità del liquido refrigerante: se il liquido di raffreddamento fosse vecchio o contaminato, potrebbe perdere le sue proprietà e causare surriscaldamenti o insufficienze nel riscaldamento
- Controllo del termostato: Il termostato regola la temperatura del motore e l’apertura del flusso di liquido verso il radiatore interno. Un termostato guasto può impedire al motore di riscaldarsi correttamente o può causare un surriscaldamento, con conseguenti problemi al riscaldamento
- Ispezione delle tubature e delle guarnizioni: perdite nel circuito di raffreddamento o danni alle guarnizioni possono compromettere l’efficacia del riscaldamento e portare a costose riparazioni
Un sistema di riscaldamento efficiente garantisce viaggi più sicuri e confortevoli, indipendentemente dalle condizioni esterne. Controllare il riscaldamento prima della stagione fredda non solo migliora il comfort alla guida, ma riduce il rischio di guasti improvvisi. Approfitta ora della promo autunno per preparare la tua auto all’inverno!
L’ASR (Anti-Slip Regulation), o sistema di controllo della trazione, è una tecnologia di sicurezza fondamentale presente in molte auto moderne. La sua funzione principale è quella di ottimizzare la stabilità del veicolo, soprattutto su superfici in condizioni di scarsa aderenza.
Ma cosa fa esattamente l’ASR e come funziona?
Scopriamolo insieme al meccanico ‘aposto’: esploreremo le sue caratteristiche e scopriremo perché è così importante per la tua guida quotidiana.


Cos’è e come funziona l'ASR
L’ASR è un sistema di sicurezza elettronico che monitora costantemente la velocità delle ruote grazie a dei sensori. Questo sistema viene attivato automaticamente quando rileva che una delle ruote motrici sta slittando: interviene riducendo la potenza del motore o frenando leggermente la ruota che sta perdendo aderenza. In questo modo, l’ARS aiuta a mantenere il controllo dell’auto, prevenendo pericolosi sbandamenti o slittamenti.
L’ASR entra in gioco principalmente in situazioni critiche come:
- Partenza su superfici scivolose: in queste situazioni, l’ASR aiuta a evitare che le ruote girino a vuoto, garantendo una partenza più fluida e sicura;
- Curve affrontate a velocità elevate: se l’auto tende a perdere trazione in curva, il sistema può intervenire per limitare la potenza e ristabilire l’aderenza;
- Accelerazione improvvisa: soprattutto in presenza di fondi sconnessi, l’ASR limita lo slittamento delle ruote, rendendo la manovra più controllata.
Cos’è e come funziona l'ASR

L’ASR è un sistema di sicurezza elettronico che monitora costantemente la velocità delle ruote grazie a dei sensori. Questo sistema viene attivato automaticamente quando rileva che una delle ruote motrici sta slittando: interviene riducendo la potenza del motore o frenando leggermente la ruota che sta perdendo aderenza. In questo modo, l’ARS aiuta a mantenere il controllo dell’auto, prevenendo pericolosi sbandamenti o slittamenti.
L’ASR entra in gioco principalmente in situazioni critiche come:
- Partenza su superfici scivolose: in queste situazioni, l’ASR aiuta a evitare che le ruote girino a vuoto, garantendo una partenza più fluida e sicura;
- Curve affrontate a velocità elevate: se l’auto tende a perdere trazione in curva, il sistema può intervenire per limitare la potenza e ristabilire l’aderenza;
- Accelerazione improvvisa: soprattutto in presenza di fondi sconnessi, l’ASR limita lo slittamento delle ruote, rendendo la manovra più controllata.
Perché l’ASR è importante
L’ASR rappresenta un importante passo avanti nella sicurezza dei veicoli. Ecco alcuni dei principali benefici:
- Maggiore stabilità: riduce il rischio di perdita di controllo del veicolo in situazioni di possibile slittamento;
- Migliore aderenza: ottimizza la trazione su superfici difficili come neve, fango o asfalto bagnato;
- Maggiore sicurezza: interviene nei momenti critici, riducendo il rischio di sottosterzo o sovrasterzo;
Guida più agevole: facilita le partenze e le accelerazioni, specialmente su terreni insidiosi.
Guida in sicurezza con l'ASR
L’ASR lavora in sinergia con altri sistemi di sicurezza come l’ABS (sistema antibloccaggio) e l’ESC (controllo elettronico della stabilità).
Ma cosa differenzia ASR, ABS e ESC?
Mentre l’ABS impedisce il bloccaggio delle ruote in frenata e l’ESC mantiene la stabilità dell’auto in curva, l’ASR si concentra sulla trazione delle ruote motrici. Insieme, questi sistemi rendono la guida più sicura e il controllo del veicolo più efficace.
L’ASR è un sistema di sicurezza essenziale per qualsiasi veicolo moderno. Grazie alla sua capacità di prevenire perdite di aderenza e mantenere il controllo del veicolo, l’ASR contribuisce a rendere la guida più sicura e confortevole. Se stai pensando di acquistare una nuova auto, investi sulla tua sicurezza e assicurati che sia dotata di ASR.

Guida in sicurezza con l'ASR

L’ASR lavora in sinergia con altri sistemi di sicurezza come l’ABS (sistema antibloccaggio) e l’ESC (controllo elettronico della stabilità).
Ma cosa differenzia ASR, ABS e ESC?
Mentre l’ABS impedisce il bloccaggio delle ruote in frenata e l’ESC mantiene la stabilità dell’auto in curva, l’ASR si concentra sulla trazione delle ruote motrici. Insieme, questi sistemi rendono la guida più sicura e il controllo del veicolo più efficace.
L’ASR è un sistema di sicurezza essenziale per qualsiasi veicolo moderno. Grazie alla sua capacità di prevenire perdite di aderenza e mantenere il controllo del veicolo, l’ASR contribuisce a rendere la guida più sicura e confortevole. Se stai pensando di acquistare una nuova auto, investi sulla tua sicurezza e assicurati che sia dotata di ASR.
Il freno di stazionamento, noto anche come freno a mano, è un componente essenziale di qualsiasi veicolo: permette di mantenere l’auto ferma quando è parcheggiata o comunque in sosta. Negli ultimi anni, molte case automobilistiche hanno iniziato a sostituire il tradizionale freno manuale, azionato tramite una leva o un pedale, con il freno di stazionamento elettronico (EPB – Electric Parking Brake), che funziona con la semplice pressione di un pulsante. Questo cambiamento riflette l’evoluzione tecnologica nel settore automobilistico, ma ha anche sollevato dibattiti tra i puristi dell’auto e i sostenitori dell’innovazione.


Freno di stazionamento manuale: semplice e intuitivo
Il freno di stazionamento manuale è il sistema comunemente più utilizzato nei veicoli da decenni: è azionato da una leva situata tra i sedili anteriori o, in alcuni casi, da un pedale che il conducente preme per bloccare le ruote posteriori del veicolo.
Questo sistema utilizza un cavo d’acciaio collegato a un meccanismo che applica una forza meccanica sui freni, offre un controllo diretto e immediato, con una connessione meccanica che assicura un funzionamento affidabile.
È semplice, intuitivo e non richiede energia elettrica, risultando quindi efficace anche in situazioni di emergenza o di guasto elettrico. Il conducente ha un controllo diretto e immediato sulla forza applicata, permettendo di modulare la frenata a seconda della necessità.
Tuttavia, in situazioni di emergenza, può essere meno efficiente o più difficile da utilizzare rapidamente rispetto al freno elettronico.
La manutenzione del freno manuale è generalmente più semplice e meno costosa rispetto ai sistemi elettronici, poiché richiede di intervenire su componenti tecnologicamente meno complessi. Dal punto di vista estetico, occupa spazio nella console centrale e ciò può influire sul design degli interni.
Freno di stazionamento manuale: semplice e intuitivo

Il freno di stazionamento manuale è il sistema comunemente più utilizzato nei veicoli da decenni: è azionato da una leva situata tra i sedili anteriori o, in alcuni casi, da un pedale che il conducente preme per bloccare le ruote posteriori del veicolo.
Questo sistema utilizza un cavo d’acciaio collegato a un meccanismo che applica una forza meccanica sui freni, offre un controllo diretto e immediato, con una connessione meccanica che assicura un funzionamento affidabile.
È semplice, intuitivo e non richiede energia elettrica, risultando quindi efficace anche in situazioni di emergenza o di guasto elettrico. Il conducente ha un controllo diretto e immediato sulla forza applicata, permettendo di modulare la frenata a seconda della necessità.
Tuttavia, in situazioni di emergenza, può essere meno efficiente o più difficile da utilizzare rapidamente rispetto al freno elettronico.
La manutenzione del freno manuale è generalmente più semplice e meno costosa rispetto ai sistemi elettronici, poiché richiede di intervenire su componenti tecnologicamente meno complessi. Dal punto di vista estetico, occupa spazio nella console centrale e ciò può influire sul design degli interni.
Freno di stazionamento elettronico: il futuro delle auto
Il freno di stazionamento elettronico (EPB) è un sistema automatizzato che, con la semplice pressione di un pulsante, attiva un motorino elettrico che blocca le ruote. Per sbloccare il freno a mano elettronico, in generale, è sufficiente premere nuovamente lo stesso pulsante.
È estremamente semplice da usare, non richiede sforzo fisico e può essere utilizzato da tutti i conducenti con la stessa facilità. Offre inoltre diversi vantaggi, come:
- l’integrazione con altri sistemi elettronici del veicolo, come l’ABS (sistema antibloccaggio) e l’ESC (controllo elettronico della stabilità),
- l’integrazione con funzionalità avanzate, come l’assistenza alla partenza in salita: il freno a mano elettronico rimane attivo finché il veicolo non inizia a muoversi,
- inoltre, l’assenza di una leva fisica consente di risparmiare spazio nell’abitacolo, eliminando la tradizionale leva del freno di stazionamento, garantendo maggiore flessibilità nel design degli interni del veicolo.
Tuttavia, il freno elettronico può essere più costoso da riparare e, in caso di guasto del sistema elettrico o della batteria, potrebbe non funzionare correttamente, sebbene molti veicoli abbiano sistemi di backup per evitare questo problema.
Freno di stazionamento manuale o elettronico: quale scegliere
La scelta tra freno di stazionamento manuale ed elettronico dipende in gran parte dalle preferenze personali e dall’uso che si fa del veicolo.
Il freno manuale offre semplicità, affidabilità e un maggiore senso di controllo, caratteristiche che possono essere apprezzate dai conducenti tradizionalisti.
D’altro canto, il freno di stazionamento elettronico rappresenta il futuro dell’automobile, con vantaggi in termini di comfort, sicurezza e design, sebbene a un costo e con una complessità maggiore.
Con l’avanzare della tecnologia, è probabile che l’EPB diventi lo standard su sempre più veicoli, mentre il freno manuale sarà destinato a veicoli di nicchia o a specifici segmenti di mercato.

Come funziona l’airbag

La scelta tra freno di stazionamento manuale ed elettronico dipende in gran parte dalle preferenze personali e dall’uso che si fa del veicolo.
Il freno manuale offre semplicità, affidabilità e un maggiore senso di controllo, caratteristiche che possono essere apprezzate dai conducenti tradizionalisti.
D’altro canto, il freno di stazionamento elettronico rappresenta il futuro dell’automobile, con vantaggi in termini di comfort, sicurezza e design, sebbene a un costo e con una complessità maggiore.
Con l’avanzare della tecnologia, è probabile che l’EPB diventi lo standard su sempre più veicoli, mentre il freno manuale sarà destinato a veicoli di nicchia o a specifici segmenti di mercato.
L’airbag è il più diffuso sistema di sicurezza passivo installato nelle autovetture per proteggere i passeggeri in caso di collisione.
È costituito da uno o più cuscini che, in caso di urto, si gonfiano istantaneamente fuoriuscendo dal vano in cui è riposto per ridurre l’impatto tra il passeggero e il veicolo, riducendo così il rischio di lesioni gravi.
Vediamo con il meccanico ‘a posto’ le caratteristiche più importanti di questo dispositivo e il suo funzionamento.


Come l’airbag può salvarci la vita
Ideato negli anni ’70, l’airbag ha permesso di salvare migliaia di vite.
In base alle normative europee, è obbligatorio dal lato del conducente solo dal 2002, anche se ormai lo standard prevede quasi sempre la presenza dei due airbag anteriori.
Nel tempo, per garantire l’incolumità di tutti i passeggeri, sono stati introdotti nell’abitacolo molteplici moduli airbag, con funzionamento analogo a quelli anteriori ma con dimensioni e forme diverse – i modelli di auto più accessoriati possono addirittura superare i 10 airbag.
Come l’airbag può salvarci la vita

Ideato negli anni ’70, l’airbag ha permesso di salvare migliaia di vite.
In base alle normative europee, è obbligatorio dal lato del conducente solo dal 2002, anche se ormai lo standard prevede quasi sempre la presenza dei due airbag anteriori.
Nel tempo, per garantire l’incolumità di tutti i passeggeri, sono stati introdotti nell’abitacolo molteplici moduli airbag, con funzionamento analogo a quelli anteriori ma con dimensioni e forme diverse – i modelli di auto più accessoriati possono addirittura superare i 10 airbag.
Quali sono le tipologie di airbag
Esistono diverse tipologie di airbag:
- airbag frontale lato guidatore: è posizionato nell’apposito alloggiamento sotto il volante e protegge dagli urti frontali
- airbag anteriore lato passeggero: è posizionato nella plancia, sotto una copertura incisa, in modo da consentire al cuscino di fuoriuscire con facilità nel momento in cui si gonfia
- airbag posteriori: fuoriescono dagli schienali dei posti anteriori e proteggono i passeggeri seduti sui sedili posteriori dagli urti frontali
- airbag laterali: sono alloggiati nei vani delle portiere e proteggono in caso di urto laterale e di ribaltamento della vettura
- window bag (o airbag laterali a tendina): sono integrati nel rivestimento del tetto, si attivano in caso di urto laterale o ribaltamento, interponendosi tra il finestrino e la testa del conducente/passeggero
- airbag alloggiati all’interno del sedile: evitano che il corpo, negli urti frontali, possa scivolare sotto le cinture di sicurezza o che le gambe, in caso di urto, siano schiacciate dalla parte inferiore della plancia
- airbag esterni: sono gli ultimi ad essere stati introdotti; in caso di incidente si gonfiano per tutta la lunghezza del veicolo proteggendo perdoni o ciclisti coinvolti nell’urto.
Come funziona l’airbag
Vediamo insieme i 4 componenti che costituiscono la meccanica di funzionamento dell’airbag.
- Il sistema airbag è costituito da sensori posizionati in diverse parti del veicolo in grado di rilevare la forte decelerazione improvvisa del veicolo che si verifica in caso di urto.
- I sensori inviano un segnale a una centralina elettronica, l‘unità di controllo degli airbag, che valuta se l’impatto è abbastanza grave da giustificare l’attivazione degli airbag.
- Se l’unità di controllo decide di attivare gli airbag, inoltra a un detonatore il comando di innescare la carica esplosiva, che riempie rapidamente il cuscino dell’airbag e ne determina l’apertura in frazioni di secondo (per questo motivo si è soliti dire “è scoppiato l’airbag”).
- Una volta gonfiato, l’airbag crea una barriera morbida tra il passeggero e le parti dure dell’interno del veicolo, come il volante, il cruscotto o i finestrini, riducendo così il rischio di lesioni da impatto.

Come funziona l’airbag

Vediamo insieme i 4 componenti che costituiscono la meccanica di funzionamento dell’airbag.
- Il sistema airbag è costituito da sensori posizionati in diverse parti del veicolo in grado di rilevare la forte decelerazione improvvisa del veicolo che si verifica in caso di urto.
- I sensori inviano un segnale a una centralina elettronica, l‘unità di controllo degli airbag, che valuta se l’impatto è abbastanza grave da giustificare l’attivazione degli airbag.
- Se l’unità di controllo decide di attivare gli airbag, inoltra a un detonatore il comando di innescare la carica esplosiva, che riempie rapidamente il cuscino dell’airbag e ne determina l’apertura in frazioni di secondo (per questo motivo si è soliti dire “è scoppiato l’airbag”).
- Una volta gonfiato, l’airbag crea una barriera morbida tra il passeggero e le parti dure dell’interno del veicolo, come il volante, il cruscotto o i finestrini, riducendo così il rischio di lesioni da impatto.

Quando sostituire gli airbag
Gli airbag di ultima generazione presentano tuttavia una durata superiore ai 10 anni.
Questo dispositivo non richiede una manutenzione regolare; la “scadenza” è legata alla perdita di efficacia della carica esplosiva, che dopo circa una decina di anni potrebbe non avere più le caratteristiche chimiche che determinano l’innesco.
Ci sono circostanze specifiche in cui è necessaria la loro sostituzione:
- Dopo un incidente: se l’airbag è stato attivato durante un incidente, deve essere sostituito. Anche se non si è gonfiato completamente o sembra intatto, la sua capacità di protezione potrebbe essere compromessa
- Sistemi di diagnostica: la spia dell’airbag accesa sul cruscotto potrebbe indicare la necessità di sostituire o riparare l’airbag.
- Richiami e aggiornamenti: può capitare che i produttori di automobili emettano richiami per sostituire airbag difettosi.
Quando sostituire gli airbag

Gli airbag di ultima generazione presentano tuttavia una durata superiore ai 10 anni.
Questo dispositivo non richiede una manutenzione regolare; la “scadenza” è legata alla perdita di efficacia della carica esplosiva, che dopo circa una decina di anni potrebbe non avere più le caratteristiche chimiche che determinano l’innesco.
Ci sono circostanze specifiche in cui è necessaria la loro sostituzione:
- Dopo un incidente: se l’airbag è stato attivato durante un incidente, deve essere sostituito. Anche se non si è gonfiato completamente o sembra intatto, la sua capacità di protezione potrebbe essere compromessa
- Sistemi di diagnostica: la spia dell’airbag accesa sul cruscotto potrebbe indicare la necessità di sostituire o riparare l’airbag.
- Richiami e aggiornamenti: può capitare che i produttori di automobili emettano richiami per sostituire airbag difettosi.
In conclusione, gli airbag sono componenti fondamentali per la sicurezza dei veicoli.
Comprendere il loro funzionamento e sapere quando sostituirli può fare la differenza: assicurarsi che gli airbag siano sempre in perfette condizioni è fondamentale per viaggiare in sicurezza.
È bene ricordare che non sostituiscono la cintura e che è fondamentale, oltre che obbligatorio, allacciarla sempre per evitare di andare a impattare troppo violentemente contro l’airbag stesso in caso di incidente.
Il cambio automatico è un sistema di trasmissione che, rispetto al cambio manuale, gestisce in maniera autonoma l’inserimento delle marce, agevolando il guidatore e offrendo diversi vantaggi:
- miglior comfort di guida: non richiedendo l’uso della frizione, rende la guida più fluida e rilassante
- maggiore efficienza dei consumi: sono in grado di ottimizzare i cambi marcia per ridurre i consumi di carburante
In alcuni Paesi come gli Stati Uniti è ampiamente diffuso, ma anche in Italia sta diventando una soluzione sempre più apprezzata.


Come funziona il cambio automatico
Il cambio automatico funziona tramite dispositivi che scalano le marce in base al numero di giri raggiunti dal motore.
La versione più diffusa di cambio automatico è quella a convertitore di coppia, in cui la coppia motrice viene trasferita tramite un convertitore idraulico posizionato tra il motore e il cambio.
L’olio svolge un ruolo fondamentale nel cambio automatico, non solo per lubrificare e raffreddare gli ingranaggi, ma anche per:
- trasferire potenza, garantendo il cambio marcia tramite le variazioni di pressione
- pulire il cambio, rimuovendo detriti e accumuli
Come funziona il cambio automatico

Il cambio automatico funziona tramite dispositivi che scalano le marce in base al numero di giri raggiunti dal motore.
La versione più diffusa di cambio automatico è quella a convertitore di coppia, in cui la coppia motrice viene trasferita tramite un convertitore idraulico posizionato tra il motore e il cambio.
L’olio svolge un ruolo fondamentale nel cambio automatico, non solo per lubrificare e raffreddare gli ingranaggi, ma anche per:
- trasferire potenza, garantendo il cambio marcia tramite le variazioni di pressione
- pulire il cambio, rimuovendo detriti e accumuli
Consigli di manutenzione del cambio automatico
Per garantire il corretto funzionamento del cambio automatico nel tempo è fondamentale sottoporlo a regolare manutenzione.
Durante la marcia l’olio del cambio tende a raccogliere impurità e residui che, con il tempo, possono compromettere il corretto funzionamento del cambio automatico causando:
- cambi marcia lenti e imprecisi
- cali di potenza in salita
- aumento dei consumi

Consigli di manutenzione del cambio automatico

Per garantire il corretto funzionamento del cambio automatico nel tempo è fondamentale sottoporlo a regolare manutenzione.
Durante la marcia l’olio del cambio tende a raccogliere impurità e residui che, con il tempo, possono compromettere il corretto funzionamento del cambio automatico causando:
- cambi marcia lenti e imprecisi
- cali di potenza in salita
- aumento dei consumi
La semplice sostituzione dell’olio nel cambio non è sufficiente: pertanto è necessaria una manutenzione regolare e completa che preveda anche il lavaggio del circuito interno del cambio attraverso attrezzature specifiche con particolari additivi e macchinari dedicati.
In base al modello dell’auto, potrebbe essere necessaria anche la sostituzione del filtro olio.
La manutenzione del cambio automatico può costare tra i 500 e gli 800 euro in base alle specifiche tecniche dell’olio e dalla quantità dell’olio necessaria.

Quando effettuare la manutenzione del cambio automatico?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda, in quanto la frequenza dipende da fattori come:
- tipologie di percorsi effettuati
- stile di guida
- quantità di lubrificante necessaria
In genere si consiglia circa ogni 50-60 mila km, contro i 90 mila km del cambio manuale.
Quando effettuare la manutenzione del cambio automatico?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda, in quanto la frequenza dipende da fattori come:
- tipologie di percorsi effettuati
- stile di guida
- quantità di lubrificante necessaria
In genere si consiglia circa ogni 50-60 mila km, contro i 90 mila km del cambio manuale.
Effettuare una manutenzione regolare del cambio automatico è fondamentale per la salute del veicolo: affidarsi a professionisti può aiutarti a prolungare la vita del cambio, migliorare le prestazioni e prevenire eventuali costose riparazioni in futuro.
L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il futuro dell’industria automobilistica, aprendo le porte a una guida sempre più autonoma, sicura e personalizzata.
Vediamo insieme al meccanico ‘a posto’ quale scenario si prospetta e quali sono i vantaggi di un’auto integrata con IA.


Veicoli intelligenti: lo scenario
Lo stop delle immatricolazioni di auto a motore termico previsto nel 2035 sta rivoluzionando il settore: sta iniziando una nuova era di veicoli intelligenti, che spinge sempre più verso la produzione e la commercializzazione di auto elettriche dotate di ogni comfort, tra cui le auto connesse.
Inoltre, si prevede che nel 2025 ben il 63,6% delle automobili sarà dotato di un primo livello di guida autonoma, e il 34% dei veicoli sarà in grado di sterzare e di frenare automaticamente, guidando in modo autonomo fino a una velocità di 60 km/h.
Veicoli intelligenti: lo scenario

Lo stop delle immatricolazioni di auto a motore termico previsto nel 2035 sta rivoluzionando il settore: sta iniziando una nuova era di veicoli intelligenti, che spinge sempre più verso la produzione e la commercializzazione di auto elettriche dotate di ogni comfort, tra cui le auto connesse.
Inoltre, si prevede che nel 2025 ben il 63,6% delle automobili sarà dotato di un primo livello di guida autonoma, e il 34% dei veicoli sarà in grado di sterzare e di frenare automaticamente, guidando in modo autonomo fino a una velocità di 60 km/h.
I vantaggi dell’intelligenza artificiale
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella progettazione delle auto offre una serie di vantaggi, tra cui:

Una guida più sicura: le automobili sempre più connesse saranno in grado di adattarsi in tempo reale alle condizioni stradali, all’ambiente e persino al comportamento del conducente, riconoscendo gli ostacoli, mantenendo la corsia e adottando l’assistenza alla frenata

Prevenire, per quanto possibile, guasti e problematiche grazie a sistemi avanzati di monitoraggio in grado di eseguire check-up completi e costanti sullo stato di salute del veicolo. Prevedendo tempestivamente eventuali malfunzionamenti, sarà possibile ridurre sia i costi di riparazione, sia i potenziali pericoli legati a un’auto non perfettamente funzionante

Gestire il post-incidente grazie alle dashcam intelligenti, dotate di sensori che attivano la registrazione in caso di sinistro, utile per la risoluzione di contese assicurative. Inoltre, sarà in grado di valutare i danni al veicolo e fornire una stima dei costi di riparazione da sostenere presso la tua officina

Migliorare l’esperienza di guida grazie alla ricezione in tempo reale dei dati sulle condizioni meteorologiche e del traffico. Inoltre, l’IA memorizzerà le preferenze per sedili e specchietti, regolandoli automaticamente nella posizione corretta quando il conducente si metterà al volante.
L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare l’industria automobilistica e il modo in cui ci muoviamo. I benefici dell’IA sono significativi, ed è probabile che questa tecnologia giocherà un ruolo sempre più importante nel futuro della mobilità.
La decarbonizzazione del motore è il processo di rimozione dei depositi carboniosi, ovvero dei residui derivanti da una combustione incompleta del carburante, che si depositano all’interno del motore e nel circuito connesso a quest’ultimo.
Il meccanico ‘a posto’ ci dà alcune indicazioni su questo processo e ci spiega perché è importante.


Perché svolgere la decarbonizzazione
Grazie al perfetto funzionamento di tutte le loro parti, i motori garantiscono determinati livelli di prestazioni, emissioni e consumi.
Tuttavia, con il passare del tempo, il combustibile che serve ad alimentare l’auto produce i depositi carboniosi, che si sedimentano nel motore, con il rischio di ostruirlo e compromettere il funzionamento degli elementi fondamentali dell’auto – come testata, valvole, pistoni, iniettori e filtri – sui quali si deposita maggiormente il carbonio.
In mancanza di un intervento regolare, i depositi carboniosi peggiorano le performance dell’auto, con possibili ripercussioni in termini di aumento dei costi di manutenzione.
Perché svolgere la decarbonizzazione

Grazie al perfetto funzionamento di tutte le loro parti, i motori garantiscono determinati livelli di prestazioni, emissioni e consumi.
Tuttavia, con il passare del tempo, il combustibile che serve ad alimentare l’auto produce i depositi carboniosi, che si sedimentano nel motore, con il rischio di ostruirlo e compromettere il funzionamento degli elementi fondamentali dell’auto – come testata, valvole, pistoni, iniettori e filtri – sui quali si deposita maggiormente il carbonio.
In mancanza di un intervento regolare, i depositi carboniosi peggiorano le performance dell’auto, con possibili ripercussioni in termini di aumento dei costi di manutenzione.
I vantaggi della decarbonizzazione
Grazie alla decarbonizzazione del motore, si riporta in poco tempo ogni componente a un’ottima funzionalità, che si traduce non solo in una guida fluida e scorrevole, ma anche in una diminuzione delle emissioni e dei consumi e una riduzione del rumore del motore grazie al perfetto funzionamento di tutte le parti coinvolte.
A trarne vantaggio non è solo la tua auto, ma anche il tuo portafoglio: mantenere pulito il motore significa sostituire con meno frequenza le componenti fondamentali della tua auto, oltre che diminuire il consumo di carburante.
Come avviene la decarbonizzazione
La decarbonizzazione del motore può avvenire tramite tre modalità:
- il processo meccanico prevede che il motore venga smontato in modo da rimuovere strato dopo strato le sedimentazioni;
- il processo chimico avviene tramite aggiunta di un detergente chimico nel serbatoio del carburante, andando a detergere lo sporco depositato sul motore;
- il processo di pirolisi utilizza temperature molto elevate (circa 650°C) per bruciare e disintegrare i depositi di carbonio all’interno del motore. Il processo viene innescato iniettando idrogeno nel motore e bruciandolo.

Come avviene la decarbonizzazione

La decarbonizzazione del motore può avvenire tramite tre modalità:
- il processo meccanico prevede che il motore venga smontato in modo da rimuovere strato dopo strato le sedimentazioni;
- il processo chimico avviene tramite aggiunta di un detergente chimico nel serbatoio del carburante, andando a detergere lo sporco depositato sul motore;
- il processo di pirolisi utilizza temperature molto elevate (circa 650°C) per bruciare e disintegrare i depositi di carbonio all’interno del motore. Il processo viene innescato iniettando idrogeno nel motore e bruciandolo.
Quando effettuare la decarbonizzazione
Come molte altre attività di manutenzione dell’auto, è consigliabile effettuare la decarbonizzazione a intervalli prestabiliti, tendenzialmente una volta all’anno o ogni 15.000-20.000 km; può essere buona prassi includere la decarbonizzazione durante il tagliando auto.
La spia della temperatura dell’acqua, anche conosciuta come spia del liquido di raffreddamento, è una delle spie del cruscotto più importanti.
Vediamo insieme al meccanico ‘a posto’ cosa indica la spia della temperatura e cosa fare quando è accesa.

La spia del liquido di raffreddamento è un indicatore dello stato di salute dell’impianto di raffreddamento dell’auto e quindi dello stato del motore: quando la temperatura del liquido è elevata causa il surriscaldamento e – potenzialmente – il danneggiamento del motore.
Il liquido di raffreddamento svolge due funzioni:
- raffreddare il motore per evitare che la temperatura salga oltre i 100°C
- evitare il congelamento

Come è fatta la spia del liquido di raffreddamento?
La spia della temperatura dell’acqua è di colore rosso e raffigura un termometro circondato da due file di onde che rappresentano il liquido refrigerante.
La spia accesa può segnalare sia problematiche temporanee che un guasto importante nell’impianto di raffreddamento.
Come è fatta la spia del liquido di raffreddamento?

La spia della temperatura dell’acqua è di colore rosso e raffigura un termometro circondato da due file di onde che rappresentano il liquido refrigerante.
La spia accesa può segnalare sia problematiche temporanee che un guasto importante nell’impianto di raffreddamento.
Perché si accende la spia della temperatura dell’acqua?
La causa più comune che comporta il surriscaldamento del liquido refrigerante riguarda l’affaticamento del veicolo; ecco alcuni esempi:
- soste lunghe e prolungate a veicolo acceso
- una salita lunga e ripida
- un livello troppo basso di liquido refrigerante.
L’accensione della spia può essere dovuta anche a malfunzionamenti meccanici:
- una perdita nel circuito di raffreddamento
- un danno ad un componente come il radiatore o la pompa dell’acqua
- a problemi dovuti alle guarnizioni
Cosa fare quando si accende la spia del liquido di raffreddamento
La prima cosa da fare in caso di accensione della spia della temperatura dell’acqua è spegnere il motore. Se la spia torna a riaccendersi, ecco due cause principali:
- il basso livello del liquido di raffreddamento nel serbatoio; in tal caso basterà procedere
- con il rabbocco a motore freddo.
Un danno al circuito di raffreddamento: nonostante il liquido sia presente al di sopra del livello di sicurezza, la spia è accesa e fuoriesce del vapore dal cofano; in tal caso è necessario recarsi dal proprio meccanico di fiducia che effettuerà tutti i test necessari per individuare la causa.

Cosa fare quando si accende la spia del liquido di raffreddamento

La prima cosa da fare in caso di accensione della spia della temperatura dell’acqua è spegnere il motore. Se la spia torna a riaccendersi, ecco due cause principali:
- il basso livello del liquido di raffreddamento nel serbatoio; in tal caso basterà procedere
- con il rabbocco a motore freddo.
Un danno al circuito di raffreddamento: nonostante il liquido sia presente al di sopra del livello di sicurezza, la spia è accesa e fuoriesce del vapore dal cofano; in tal caso è necessario recarsi dal proprio meccanico di fiducia che effettuerà tutti i test necessari per individuare la causa.
La mobilità sostenibile è un tema sempre più al centro dell’attenzione nel dibattito pubblico rispetto alle azioni concrete volte ad un minore impatto ambientale. I dati sulle scelte di acquisto testimoniano questa attenzione con il mercato dell’auto elettrica in continua crescita.
L’auto è una scelta che fa bene all’ambiente ma anche un investimento a lungo termine considerati i costi di manutenzione generalmente inferiori.
Il meccanico ‘a posto’ ci spiega quali sono i tempi di ricarica di un’auto elettrica e quali le opzioni rispetto ai costi di ricarica.


Dove ricaricare l’auto elettrica
Ricaricare l’auto elettrica è molto semplice, bisognerà sempre avere una quantità di energia residua e pianificare per tempo la sosta.
La ricarica può avvenire tramite 3 canali che si differenziano in base ai costi e ai tempi:
- colonnine pubbliche
- rete domestica
- Wallbox
Se si scegli di ricaricare l’auto elettrica attraverso la propria rete domestica, basterà una normale presa di corrente senza effettuare un aumento di kilowatt.
Se si decide di aumentare la potenza della propria rete domestica sarebbe meglio acquistare o noleggiare una Wallbox. Si tratta di una stazione di ricarica elettrica privata, simile alla colonnina pubblica ma di dimensioni più piccole; viene installata accanto alla presa per:
- ricaricare l’auto in sicurezza
- monitorare e gestire i consumi
- condividerla eventualmente con altre persone
Dove ricaricare l’auto elettrica

Ricaricare l’auto elettrica è molto semplice, bisognerà sempre avere una quantità di energia residua e pianificare per tempo la sosta.
La ricarica può avvenire tramite 3 canali che si differenziano in base ai costi e ai tempi:
- colonnine pubbliche
- rete domestica
- Wallbox
Se si scegli di ricaricare l’auto elettrica attraverso la propria rete domestica, basterà una normale presa di corrente senza effettuare un aumento di kilowatt.
Se si decide di aumentare la potenza della propria rete domestica sarebbe meglio acquistare o noleggiare una Wallbox. Si tratta di una stazione di ricarica elettrica privata, simile alla colonnina pubblica ma di dimensioni più piccole; viene installata accanto alla presa per:
- ricaricare l’auto in sicurezza
- monitorare e gestire i consumi
- condividerla eventualmente con altre persone
Quali sono i tempi di ricarica di un’auto elettrica
I tempi di ricarica di un’auto elettrica sono forse un suo punto debole:
- 6/8 ore con una rete domestica o una Wallbox
- 2 ore circa presso una colonnina pubblica per una ricarica fino all’80%
Le colonnine di ricarica pubbliche sono posizionate generalmente presso parcheggi, centri commerciali, alberghi. Secondo gli ultimi dati dell’associazione Motus-E sulle infrastrutture dedicate alla ricarica delle auto elettriche, aggiornati a dicembre 2023, in Italia ci sono 50.678 punti di ricarica per auto elettrica a uso pubblico, +13.906 rispetto al 2022. L’Italia supera così Francia, Germania e Regno Unito con un incremento di installazioni anche in autostrada.

Fote: motus-e.org
Quali sono i costi di ricarica di un’auto elettrica
I costi di ricarica di un’auto elettrica variano in base al provider che offre il servizio o all’opzione di abbonamento scelta; l’abbonamento di solito permette di risparmiare un po’ rispetto alla ricarica a consumo.
Altri due fattori che incidono sul costo di ricarica sono: il tipo di auto elettrica e la capacità della batteria che monta.
In linea di massima possiamo dire che i costi di ricarica sono:
- tramite rete domestica 0,20 € al kWh
- tramite colonnina dai 0,45 € al kWh ai 22 kWh, fino a 0,50€ per kWh per una ricarica veloce
Il costo medio di ricarica in Italia presso una colonnina pubblica è di 0,40 € per ogni kWh. Usufruendo di una stazione a corrente continua rapida, il costo arriva a circa 0,80 €/kWh.

Quali sono i costi di ricarica di un’auto elettrica

I costi di ricarica di un’auto elettrica variano in base al provider che offre il servizio o all’opzione di abbonamento scelta; l’abbonamento di solito permette di risparmiare un po’ rispetto alla ricarica a consumo.
Altri due fattori che incidono sul costo di ricarica sono: il tipo di auto elettrica e la capacità della batteria che monta.
In linea di massima possiamo dire che i costi di ricarica sono:
- tramite rete domestica 0,20 € al kWh
- tramite colonnina dai 0,45 € al kWh ai 22 kWh, fino a 0,50€ per kWh per una ricarica veloce
Il costo medio di ricarica in Italia presso una colonnina pubblica è di 0,40 € per ogni kWh. Usufruendo di una stazione a corrente continua rapida, il costo arriva a circa 0,80 €/kWh.
La diagnosi dell’auto è un servizio ormai indispensabile di assistenza per i veicoli.
Le auto di nuova generazione si caratterizzano infatti per la presenza di numerose e sofisticate componenti elettriche ed elettroniche, dalle quali nascono interazioni tra software, hardware, sensori, attuatori e chip. Di conseguenza sono richieste in officina nuove figure sempre più qualificate, il meccatronico per esempio, e attrezzature specialistiche per le attività di diagnosi e riparazione.
Accanto alla competenza dei tecnici anche l’officina alla quale ci si rivolge deve disporre di attrezzature specifiche all’avanguardia, in grado di rilevare ogni problema in modo preciso e tempestivo. In questa nuova prospettiva, il ruolo della diagnosi elettronica dell’auto diventa cruciale per il buon funzionamento del veicolo e per la sicurezza alla guida.


La diagnosi è in grado di fornire indicazioni sullo stato dei diversi componenti della vettura e di individuare eventuali problemi legati, ad esempio:
- alla tenuta di strada
- alla gestione del motore
- ai sistemi di ESP, ABS, airbag
- al climatizzatore automatico
Ne esistono diverse tipologie, ma la diagnosi elettronica dell’auto è la più importante. Viene effettuata attraverso particolari strumenti controllati da software confrontando lo stato del circuito elettronico dell’auto con i dati originali e verificando le funzionalità di:
- motore
- trasmissione
- telaio
- elettronica del veicolo
In questo modo è possibile individuare con estrema precisione le cause che sono all’origine di un guasto e localizzare eventuali interventi.
Come funziona il sistema dei punti della patente?

La diagnosi è in grado di fornire indicazioni sullo stato dei diversi componenti della vettura e di individuare eventuali problemi legati, ad esempio:
- alla tenuta di strada
- alla gestione del motore
- ai sistemi di ESP, ABS, airbag
- al climatizzatore automatico
Ne esistono diverse tipologie, ma la diagnosi elettronica dell’auto è la più importante. Viene effettuata attraverso particolari strumenti controllati da software confrontando lo stato del circuito elettronico dell’auto con i dati originali e verificando le funzionalità di:
- motore
- trasmissione
- telaio
- elettronica del veicolo
In questo modo è possibile individuare con estrema precisione le cause che sono all’origine di un guasto e localizzare eventuali interventi.
Il vantaggio della diagnosi è quello di individuare subito l’origine del problema senza più andare per tentativi come spesso avviene nelle officine tradizionali, rallentando i tempi per la riparazione di un’auto.
La figura del meccatronico, dunque, ha una doppia professionalità:
- ha le competenze e gli strumenti adeguati per svolgere lavori di controllo dei sistemi e di diagnosi
- si occupa della manutenzione e della riparazione del motore, della carrozzeria e delle parti elettriche dell’auto
Come si esegue una diagnosi?
Si inizia con l’autodiagnosi delle centraline.
Le centraline di gestione degli impianti riescono a fare una prima diagnosi dell’auto, verificando i segnali in ingresso di tutti i sensori posizionati nei punti strategici del mezzo; nel caso riscontrino dei valori non coerenti, provvedono all’accensione di una spia sul cruscotto, la quale attirerà l’attenzione dall’automobilista, che provvederà a recarsi in officina.
Gli strumenti di diagnosi dell’auto, in questa fase, possono anche prevedere il funzionamento del veicolo a prestazioni ridotte. Inoltre interagiscono con le altre centraline registrando i dati relativi al malfunzionamento in un “codice guasto”. I dati contenuti in questo codice “guasto” saranno poi letti in officina.

Come si esegue una diagnosi?

Si inizia con l’autodiagnosi delle centraline.
Le centraline di gestione degli impianti riescono a fare una prima diagnosi dell’auto, verificando i segnali in ingresso di tutti i sensori posizionati nei punti strategici del mezzo; nel caso riscontrino dei valori non coerenti, provvedono all’accensione di una spia sul cruscotto, la quale attirerà l’attenzione dall’automobilista, che provvederà a recarsi in officina.
Gli strumenti di diagnosi dell’auto, in questa fase, possono anche prevedere il funzionamento del veicolo a prestazioni ridotte. Inoltre interagiscono con le altre centraline registrando i dati relativi al malfunzionamento in un “codice guasto”. I dati contenuti in questo codice “guasto” saranno poi letti in officina.
In officina avviene l’analisi strumentale
L’analisi strumentale si effettua in officina attraverso apparecchi specifici che consentono di misurare i segnali in ingresso e quelli in uscita dalle centraline interessate dal guasto. Il meccatronico provvederà a verificare quei valori non coerenti, andando ad agire e ad interagire con i sensori e con gli attuatori: in questo modo gli sarà possibile verificare il funzionamento dei sensori stessi e dei cablaggi elettrici relativi.
L’autoriparatore meccatronico, grazie a competenze, strumenti ed esperienza, sarà in grado di individuare con estrema precisione le cause all’origine del guasto al fine di valutare, per esempio, se sia preferibile procedere alla riparazione o alla sostituzione del pezzo interessato.
Alcuni passaggi fondamentali della sua analisi complessiva saranno:
- individuare i problemi inerenti alla trasmissione automatica
- verificare i consumi di carburante
- l’efficienza del motore
- leggere la memoria delle centraline e capire cosa sia successo
- controllare un eventuale malfunzionamento dei sensori
- programmare e mappare (o rimappare) le centraline, per migliorare le prestazioni e i consumi