Il sistema frenante è il principale dispositivo di sicurezza di ogni autovettura ed è volto ad arrestare la corsa del veicolo tanto più efficacemente quanto più ci si trovi in un contesto di improvvisa emergenza. La sua manutenzione è di vitale importante ed è uno dei controlli di routine per un check-up completo dell’auto.

Vediamo insieme al meccanico ‘a posto’ come funziona l’impianto frenante e quando non basta la manutenzione ed è invece necessario sostituire freni e olio.

Che tipo di freni ha la mia macchina?

Sulla nostra auto possiamo trovare due tipologie di freni, diversi per costruzione, funzionamento, efficacia e durata: i freni a dischi o i freni a tamburo.
I freni a dischi sono costituiti da:

  • un disco d’acciaio, singolo o doppio
  • una pinza freno contenente pistoncini idraulici in numero variabile
  • elementi di frizione detti pastiglie

I dischi sono situati sugli assi dell’auto e la frenata avviene per effetto della pressione delle pastiglie su entrambe le superfici dei dischi.

I freni a tamburo hanno una struttura più semplice poiché sono costituiti da:

  • un componente fisso, il tamburo
  • da uno a tre componenti mobili, i ceppi

La forza frenante è generata dal contatto dei ceppi con il tamburo.

Che tipo di freni ha la mia macchina?

Sulla nostra auto possiamo trovare due tipologie di freni, diversi per costruzione, funzionamento, efficacia e durata: i freni a dischi o i freni a tamburo.
I freni a dischi sono costituiti da:

  • un disco d’acciaio, singolo o doppio
  • una pinza freno contenente pistoncini idraulici in numero variabile
  • elementi di frizione detti pastiglie

I dischi sono situati sugli assi dell’auto e la frenata avviene per effetto della pressione delle pastiglie su entrambe le superfici dei dischi.

I freni a tamburo hanno una struttura più semplice poiché sono costituiti da:

  • un componente fisso, il tamburo
  • da uno a tre componenti mobili, i ceppi

La forza frenante è generata dal contatto dei ceppi con il tamburo.

La manutenzione dei freni

Per la sicurezza di guida in strada, per se stessi e per gli altri, il sistema frenante comprensivo di dischi, pastiglie, attuatori ed elettronica dev’essere mantenuto in perfetta efficienza in modo particolare nel periodo compreso tra i tagliandi programmati dal costruttore.

Un componente importante per una corretta manutenzione è l’olio freni, un fluido incomprimibile che trasmette, notevolmente incrementata, la forza esercitata sul pedale del freno.

I segnali di un’anomalia nei freni

Prestare attenzione ai segnali più o meno evidenti dell’auto di un problema ai freni è importante per un controllo tempestivo dell’impianto.

I principali segnali d’allarme sono:

  • spia di segnalazione “anomalia freni” nel cruscotto della vettura
  • rumorosità durante la frenata
  • vibrazioni in frenata lunga
  • eccessivo surriscaldamento dell’impianto.

Quali sono dunque i controlli principali?

Controllo pastiglie freno: ogni 15.000 chilometri, tenendo presente che è un dato molto variabile, a seconda del tipo di utilizzo, del peso e della tipologia di percorso effettuato (autostrada o montagna);

Controllo ai dischi freno: ogni 30.000 km ed è inoltre importante far controllare lo spessore (minimo th) dei dischi

Quali sono dunque i controlli principali?

Controllo pastiglie freno: ogni 15.000 chilometri, tenendo presente che è un dato molto variabile, a seconda del tipo di utilizzo, del peso e della tipologia di percorso effettuato (autostrada o montagna);

Controllo ai dischi freno: ogni 30.000 km ed è inoltre importante far controllare lo spessore (minimo th) dei dischi

Quando è il caso di sostituire i freni?

L’olio freni andrebbe sostituito ogni due anni e in caso di livello basso bisogna rivolgersi ad un’officina di fiducia per un eventuale rabbocco. In ogni caso, dopo la sostituzione, è consigliabile effettuare 200 o 300 km di rodaggio con frenate dolci.

La sostituzione delle pastiglie dei freni dipende da diversi fattori come: il numero di chilometri percorsi, il tipo di strade frequentate, lo stile di guida; come dato indicativo ogni 30.000 km o comunque quando raggiungono uno spessore minore ai 2-3 millimetri.

La sostituzione dei dischi freni sarà invece necessaria quando il livello di usura sarà così importante da incidere sulla sicurezza della guida ed è comunque consigliabile ogni due cambi di pastiglie.

Il codice della strada si aggiorna: nuova regolamentazione dei monopattini elettrici, divieto di uso di tablet e pc, maggior tutela per i pedoni e multe più salate per chi parcheggia nei posti riservati ai disabili. Questi sono solo alcune delle novità in vigore dal 10 novembre ma la vera rivoluzione sta nell’ampliamento dei principi ispiratori del Codice della Strada.

Alla sicurezza stradale, infatti, si aggiungono la tutela della salute delle persone e dell’ambiente.

Ma quali sono le principali novità?

Quali sono le principali novità del Codice della Strada?

1- Divieto dell’uso di tablet e pc mentre si guida

Fino ad ora era espressamente vietato usare i telefonini durante la guida. Ora si estende il divieto di uso anche per computer portatili, notebook, tablet e qualunque altro dispositivo che comporti un temporaneo allontanamento delle mani dal volante.
Le sanzioni vanno da un minimo di 165 euro a un massimo di 660 euro e si passa alla sospensione della patente da uno a tre mesi se l’automobilista infrange nuovamente il divieto nel biennio.

2- Multe più salate per i furbetti del parcheggio

Inasprimento della sanzione per chi occupa parcheggi riservati a persone con disabilità: l’importo della multa raddoppia e va da un minimo di 168 ad un massimo di 672 euro. Il divieto di sosta si estende anche alle aree dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici, il divieto vale anche per gli stessi veicoli elettrici che non stanno effettuando la ricarica o se hanno completato da oltre un’ora l’operazione.

3- Parcheggio gratuito per i veicoli con contrassegno disabili

Dal primo gennaio 2022 i veicoli per il trasporto delle persone con disabilità possono essere parcheggiati gratuitamente nelle aree a pagamento qualora i posti riservati risultino occupati.

4 - Maggior libertà per i singoli comuni che possono creare posti riservati tra l’altro a genitori e donne in gravidanza.

Il sindaco può creare parcheggi riservati a:

  • donne in gravidanza
  • genitori con figli di età non superiore a due anni, muniti di contrassegno speciale
  • veicoli elettrici
  • mezzi adibiti al trasporto scolastico
  • mezzi adibiti al carico e scarico delle merci a determinati orari

5 – Aumentano le norme per la tutela dei pedoni

In corrispondenza degli attraversamenti pedonali, gli automobilisti devono dare la precedenza – rallentando o fermandosi – non solo ai pedoni che hanno iniziato l’attraversamento ma anche a chi si accinge a farlo.

6 - Multe salate per chi getta i rifiuti dal finestrino

Raddoppiano le sanzioni per chi getta rifiuti o un qualsiasi oggetto dal finestrino dell’auto in sosta o in movimento.

7 - Stop alla pubblicità sessista o con messaggi violenti

Lungo le strade e sui veicoli è vietata ogni forma di pubblicità con contenuto sessista o che proponga messaggi violenti o discriminatori. La violazione del divieto comporta la revoca dell’autorizzazione all’uso dello spazio pubblicitario e l’immediata rimozione della pubblicità.

8 - Novità per chi deve conseguire la patente di guida

Si semplifica un poco il percorso per prendere la patente di guida, con l’aumento della validità del “foglio rosa” che passa da sei mesi a un anno e la possibilità di sostenere la prova pratica di guida per tre volte. Per chi si esercita senza istruttore aumenta la multa: da un minimo di 430 ad un massimo di 1731 euro.

9 - Ricorsi contro le multe

È ora possibile inviare il ricorso al prefetto per atti di contestazione di infrazioni del codice della strada anche per via telematica, attraverso la posta elettronica certificata.

10 - Novità sull’uso dei monopattini elettrici

Ecco la parte più discussa! Le nuove norme che regolamentano l’uso dei monopattini elettrici prevedono:

  • riduzione del limite di velocità da 25 a 20Km/h (resta invece a 6km/h all’interno delle aree pedonali)
  • divieto di circolare sui marciapiedi, salvo la conduzione a mano
  • divieto di parcheggiare sui marciapiedi al di fuori delle aree individuate dai Comuni
  • permane l’obbligo del casco per i minorenni
  • obbligo da parte dei noleggiatori di monopattini elettrici di acquisire la foto, al termine di ogni noleggio, per verificarne il corretto parcheggio
  • dal primo luglio 2022 i nuovi monopattini devono essere provvisti di segnalatore acustico e di un regolatore di velocità. Quelli già in circolazione devono adeguarsi entro il primo gennaio 2024
  • confisca del mezzo per chi circola con un monopattino manomesso.

I fari dell’auto o fanali sono dispositivi di illuminazione che permettono una guida in sicurezza in caso di particolari condizioni di luce e atmosferiche.

Il meccanico ‘a posto’ ci illustra le varie tipologie di fari auto, a cosa servono e i materiali di cui sono fatti.

Funzioni dei fari auto e utilizzo

Tutte le automobili sono equipaggiate con diversi tipi di fanali e le spie del cruscotto di riferimento sono di colore verde. Vediamo in dettaglio quali sono i fari presenti sull’automobile.

Luci di posizione

Le luci di posizione hanno una funzione “segnaletica”, servono ad indicare la presenza di un autoveicolo in caso di scarsa visibilità. Sono i fanali meno potenti e sono posizionati nella parte laterale dell’auto; questi fari sono di colore bianco nella parte anteriore e rosso o arancione nella parte posteriore dell’auto.

Cosa dice la normativa

Secondo il comma 1 dell’articolo 153 del Codice della Strada, le luci di posizione vanno azionate da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainati.

Fari abbaglianti

I fari abbaglianti o “proiettori di profondità” proiettano un fascio di luce di intensità maggiore e vengono azionati in caso di visibilità molto scarsa. Secondo il Codice della Strada possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente.

Fari anabbaglianti

I fari anabbaglianti sono fanali obbligatori secondo il Codice della Strada italiano, devono essere attivati in caso di guida notturna e il raggio di illuminazione deve misurare almeno 10 metri.

Fari fendinebbia

Questa tipologia di fanali dell’auto va azionata in caso di forte pioggia, foschia o nebbia.

Fari abbaglianti

I fari abbaglianti o “proiettori di profondità” proiettano un fascio di luce di intensità maggiore e vengono azionati in caso di visibilità molto scarsa. Secondo il Codice della Strada possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente.

Fari anabbaglianti

I fari anabbaglianti sono fanali obbligatori secondo il Codice della Strada italiano, devono essere attivati in caso di guida notturna e il raggio di illuminazione deve misurare almeno 10 metri.

Fari fendinebbia

Questa tipologia di fanali dell’auto va azionata in caso di forte pioggia, foschia o nebbia.

Tecnologia fari:

Le luci dell’auto hanno subito un’innovazione tecnologica negli ultimi 20 anni. Possono essere realizzate con diverse tecnologie:

  • alogene
  • ad incandescenza
  • allo Xenon
  • a led

Consigli di manutenzione dei fari auto

Nella maggior parte dei casi si possono sostituire le lampadine anche in fai da te ma in alcuni modelli auto è necessario provvedere allo smontaggio dei fanali o di altri componenti quindi è consigliabile rivolgersi a un meccanico professionista. In generale, la sostituzione di lampade alogene abbaglianti o anabbaglianti è abbastanza semplice, si possono seguire le indicazioni del manuale dell’auto. Per le lampade allo Xenon invece le tensioni di alimentazione superano i 20.000V in fase di accensione. Il consiglio in questo caso è quello di rivolgersi all’officina di fiducia. Prima che una lampadina alogena si bruci però può essere molto utile sapere cosa accorcia la vita delle lampade e come si può evitare di rovinarle troppo presto.

Cosa fare per la manutenzione delle luci dell’automobile:

  1. Spegnere i fari prima di avviare il motore non è un mito, ma trova un fondamento di natura tecnica. Quando si avvia il motore con i fari accesi le lampadine subiscono sbalzi di tensione che nel tempo riducono le ore effettive di funzionamento.
  2. Accompagnare il cofano motore da circa 15-20 cm anziché lasciarlo in caduta libera quando bisogna chiuderlo. Anche questo è un trucco che non tutti conoscono per prolungare la vita delle lampadine. In questo modo infatti si risparmierà al filamento delle lampade, che ha un diametro grossomodo quanto un capello, uno stress inutile che a lungo andare vi costringerà a cambiare in anticipo le lampadine dei fari.

 

Brand consigliati: Bosch, Narva, Osram, Philips, Starline

Affidati ad un’Officina della Rete ‘a posto’: oltre 1800 professionisti ti offrono un servizio su misura per la manutenzione, riparazione, tagliando e carrozzeria della tua auto.

Le spazzole tergicristalli sono un importante dispositivo per guidare l’auto in sicurezza. A prescindere dalle condizioni atmosferiche permettono di tenere pulito il parabrezza per assicurare le migliori condizioni di viaggio. Il meccanico ‘a posto’ propone alcuni consigli per la corretta manutenzione dei tergicristalli e ti aiuta a capire quando è necessario sostituire le spazzole ormai usurate.

Come pulire le spazzole tergicristalli

La manutenzione di tutte le componenti dell’auto è una buona abitudine che consente di mantenere le prestazioni della propria auto buone e a lungo termine.
Rispetto alle spazzole tergicristalli, l’elemento principale da controllare è la lama di gomma deputata a detergere il parabrezza dell’auto. Con il passare del tempo e soprattutto dopo la stagione invernale può capitare di notare due cose:

  1. righe lasciate sul vetro al passaggio dei gommini
  2. alterazione del rumore del tergicristallo in movimento.

Per evitare di procedere subito alla sostituzione dei tergicristalli può essere utile effettuare una pulizia periodica delle lame di gomma: basterà munirsi di un panno e di un comune liquido per lavare i vetri!
Un accorgimento da tenere sempre a mente è quello di utilizzare il liquido lavavetri prima di azionare il tergicristalli così da evitare l’usura della gomma.

A questo proposito, attenzione: l’acqua non basta per detergere il parabrezza e i tergicristalli! È importante quindi controllare lo stato del liquido lavavetri nell’apposita vaschetta e, se terminato, diluire nell’acqua l’apposito detergente.

Nei casi in cui una pulizia del gommino tergente non sia sufficiente a ripristinare una buona pulizia del parabrezza non resta che sostituire i tergicristalli. L’operazione è consigliata almeno una volta l’anno o quando si presentano delle anomalie nel funzionamento.

Si può fare anche in fai da te per le spazzole anteriori mentre per quella posteriore del lunotto potrebbe essere necessario richiedere l’aiuto di un esperto.

Quale tipologia di tergicristalli scegliere

Quando è necessario sostituire le spazzole tergicristallo poiché usurate, va prima verificato qual è il modello compatibile con la propria auto.
In generale esistono in commercio due tipi di tergicristalli:

  • convenzionali
  • flat blade.

I primi, ad “archetto”, hanno una struttura rigida in metallo; i secondi invece sono realizzati in un unico pezzo. Anche i materiali delle spazzole tergicristallo possono essere diversi:

  • gomma
  • silicone
  • rivestite in teflon o grafite

Brand consigliati: Bosch, Starline, SWF

Il cambio dell’olio motore è uno dei controlli periodici necessari per la corretta manutenzione dell’auto. La lubrificazione infatti è un elemento fondamentale per la vita del motore poiché riduce l’attrito tra tutte le parti del motore in movimento evitando il contatto diretto tra le superfici in metallo.
Il meccanico ‘a posto’ ci dà alcune dritte su come scegliere l’olio giusto e ogni quanto va sostituito.

Cambio olio motore: ogni quanto?

Per conoscere le tempistiche relative al cambio olio della tua auto vale sempre seguire le indicazioni contenute nel libretto di manutenzione del veicolo. In linea generale possiamo dire che per un’auto nuova a benzina il limite può essere quello dei 15.000 Km e quindi del primo tagliando di manutenzione.
Se vogliamo effettuare un controllo in autonomia comunque, basterà aprire il vano motore ed estrarre l’asticella che indica il livello dell’olio presente per farsi un’idea dello stato del liquido. La necessità di cambiare l’olio sarà comunque sempre segnalata dall’apposita spie del cruscotto.

Il cambio dell’olio motore va di solito di pari passo con la sostituzione del filtro olio; si tratta di un servizio di manutenzione importante poiché il filtro assolve al compito di bloccare il passaggio di tutte le impurità, evitando il deterioramento dell’olio e permettendo il corretto funzionamento del motore.

È infatti importante che questo componente rimanga in buona salute, per evitare all’autovettura di incorrere in guasti e malfunzionamenti, non tutti infatti sono a conoscenza di cosa succede quando il filtro olio si intasa.

Come scegliere l’olio motore

Per capire qual è l’olio corretto da mettere nel proprio autoveicolo, bisogna fare riferimento al libretto di uso e manutenzione o chiedere al proprio meccanico di fiducia che troverà l’informazione nella propria banca dati.
Forse non lo sai, ma utilizzare un olio non conforme comporta alcuni rischi, come:

  • Malfunzionamento del FAP
  • Usura anticipata del motore
  • Problemi di garanzia a seguito del tagliando

Nel libretto di manutenzione troviamo una serie di codici:

  • SAE
  • API
  • ACEA
  • codici preceduti dal nome di una casa automobilistica o gruppo automobilistico

SAE indica la viscosità a freddo e a caldo.

API denota la tipologia di destinazione degli oli: “S” – Service, olio destinato ai motori benzina, “C” – Commercial, olio destinati ai motori diesel. Ciascuna delle due lettere è sempre seguita da una seconda lettera che indica il livello prestazione dell’olio.

La sigla ACEA indica l’Associazione Costruttori Europei di Automobili. In questo caso avremo la lettera “A” per i motori benzina, “B” per i diesel, “C” per motori benzina e diesel compatibili con catalizzatori.
Le case automobilistiche infine possono riportare delle indicazioni specifiche per il motore di destinazione.

Il meccanico ‘a posto’ consiglia

Molte auto moderne presentano una spia “SERVICE” sul quadro strumenti, detta spia indica la necessità di fare il tagliando.
È indispensabile resettare la spia dopo aver eseguito la manutenzione.
In alcune vetture l’azzeramento può essere effettuato solamente mediante strumento di diagnosi.

Se desideri sostituire da solo l’olio motore, presta attenzione alle coppie di serraggio del tappo posto sulla coppa e del filtro olio, una chiusura errata potrebbe causare perdite olio e danneggiamenti.

Il tagliando auto è un intervento di manutenzione importante che garantisce
una guida sicura e una vettura efficiente nel corso del tempo poiché ottimizza le prestazioni e la durata di vita.

Il tagliando auto è un intervento di manutenzione importante che garantisce una guida sicura e una vettura efficiente nel corso del tempo poiché ottimizza le prestazioni e la durata di vita.

Cos’è il tagliando auto

Il tagliando auto prevede un controllo completo sui principali componenti auto e interventi specifici secondo le direttive della Casa Costruttrice.
Ma cosa viene controllato nello specifico?

I liquidi dell’auto, lo stato dei pneumatici, la trasmissione, il climatizzatore, gli ammortizzatori, le sospensioni, l’impianto frenante, il vano motore e per le vetture più moderne la diagnosi elettronica.

Durante il tagliando dell’auto vengono controllati: il radiatore, l’olio motore, l’olio dei freni, del liquido lavavetri e del refrigerante. Se necessario, viene effettuata la sostituzione del filtro dell’olio, del filtro dell’aria e dell’abitacolo.
In particolare la sostituzione dell’olio e del filtro dell’olio è sempre presente ad ogni tagliando di manutenzione.

Ogni quanto va fatto il tagliando auto

Per le tempistiche del tagliando auto bisogna fare riferimento agli intervalli previsti dalla Casa Costruttrice del proprio veicolo.
Per dare un’indicazione di massima, il primo tagliando per un’auto nuova è minimo dopo i 12 mesi o 15.000/20.000 Km.

Ogni quanto va fatto il tagliando auto

Per le tempistiche del tagliando auto bisogna fare riferimento agli intervalli previsti dalla Casa Costruttrice del proprio veicolo.
Per dare un’indicazione di massima, il primo tagliando per un’auto nuova è minimo dopo i 12 mesi o 15.000/20.000 Km.

Quanto costa il tagliando auto?

Ovviamente non è possibile fare una stima esatta dei costi del tagliando auto perché questi dipenderanno da una serie di fattori quali: la marca ed il tipo di auto, la quantità di componenti da sostituire, le ore di lavoro del meccanico.
Il costo orario del meccanico indipendente è invece solitamente inferiore a quello delle officine legate alle Case Auto.
Le spese sicuramente da considerare riguardano la sostituzione dell’olio e del filtro motore.

Il tagliando in garanzia

Hai un’auto nuova? Forse non lo sai, ma sei libero di scegliere in quale officina portarla per la manutenzione ordinaria, fin dal primo giorno, senza perdere la garanzia del Costruttore!
Lo stabilisce il Regolamento n. 461/2010 della Commissione Europea (NEW BER) che garantisce la libera concorrenza nel mercato della manutenzione auto in tutti i paesi dell’Unione Europea.

Significa che puoi scegliere il centro assistenza per la manutenzione auto nei primi due anni di vita della vettura senza far decadere la garanzia del Costruttore, a patto che l’officina rispetti il piano di manutenzione della Casa Auto e utilizzi ricambi di Qualità Originale o Equivalenti conformi alla BER.

Affidati a un’officina della Rete ‘a posto’, oltre 1800 professionisti che conoscono la tua auto, di qualsiasi marca sia, e che ti offrono un servizio su misura grazie a software e banche dati multimarca e grazie alla formazione continua che li rende competenti e aggiornati su tutte le novità tecnologiche.

Estate, tempo di partenze: se ci mettiamo in viaggio con la nostra auto, la sicurezza prima di tutto!

Effettuare un check up completo dell’auto è in generale una buona prassi da ripetere stagionalmente, prima dell’inverno e prima dell’estate. Sottovalutare una corretta manutenzione dell’auto, influisce infatti su:

  • prestazioni
  • consumi
  • durata del veicolo nel tempo.

Per una vacanza senza spiacevoli sorprese, il meccanico ‘a posto’ propone una check list di controlli dell’auto per verificare il corretto funzionamento della parti essenziali del veicolo e viaggiare in sicurezza.

1. Controllo olio motore e liquido freni

L’olio motore serve per lubrificare correttamente gli organi interni al motore. È bene controllare il livello ogni 2.000 km ed effettuare il cambio dell’olio almeno una volta l’anno.

Il liquido dei freni è utilizzato per lubrificare gli organi di sicurezza. Per una corretta manutenzione dei freni a sostituzione del liquido va effettuata ogni due anni.

oliomotore-250x250

1. Controllo olio motore e liquido freni

L’olio motore serve per lubrificare correttamente gli organi interni al motore. È bene controllare il livello ogni 2.000 km ed effettuare il cambio dell’olio almeno una volta l’anno.

Il liquido dei freni è utilizzato per lubrificare gli organi di sicurezza. Per una corretta manutenzione dei freni a sostituzione del liquido va effettuata ogni due anni.

batteria-250x250

2. Controllo batteria

Una verifica dello stato di carica della batteria, evita spiacevoli interruzioni del viaggio. Tenere sempre a portata di mano dei cavi di avviamento può risolvere il problema nell’immediato.

2. Controllo batteria

Una verifica dello stato di carica della batteria, evita spiacevoli interruzioni del viaggio. Tenere sempre a portata di mano dei cavi di avviamento può risolvere il problema nell’immediato.

3. Controllo spazzole tergicristalli

Le spazzole tergicristalli assicurano una buona visibilità, fattore importante per una guida sicura. Andrebbero sostituite ogni anno o nel momento in cui si nota un loro malfunzionamento. Due dettagli da osservare:

  • durante la stagione estiva l’eccessivo calore può indebolire i tergenti in gomma;

in caso di pioggia, per avere una visuale sgombra, assicurarsi che le spazzole anteriori e posteriori aderiscano al vetro in ogni suo punto

tergicristalli-250x250

3. Controllo spazzole tergicristalli

Le spazzole tergicristalli assicurano una buona visibilità, fattore importante per una guida sicura. Andrebbero sostituite ogni anno o nel momento in cui si nota un loro malfunzionamento. Due dettagli da osservare:

  • durante la stagione estiva l’eccessivo calore può indebolire i tergenti in gomma;

in caso di pioggia, per avere una visuale sgombra, assicurarsi che le spazzole anteriori e posteriori aderiscano al vetro in ogni suo punto

pneumatici-250x250

4. Controllo pneumatici

Per una corretta manutenzione dei pneumatici è importante controllare due aspetti:

  • l’usura, il battistrada deve avere per legge l’altezza minima pari a 1,6 millimetri
  • la pressione di gonfiaggio, deve corrispondere a quella raccomandata, tenendo presente che le basse temperature influiscono sulle prestazioni degli pneumatici.

4. Controllo pneumatici

Per una corretta manutenzione dei pneumatici è importante controllare due aspetti:

  • l’usura, il battistrada deve avere per legge l’altezza minima pari a 1,6 millimetri
  • la pressione di gonfiaggio, deve corrispondere a quella raccomandata, tenendo presente che le basse temperature influiscono sulle prestazioni degli pneumatici.

5. Controllo del filtro aria abitacolo

Fondamentale per la salute dell’automobilista e dei passeggeri: Il filtro antipolline è responsabile della qualità dell’aria che respiri nell’abitacolo, va sostituito ogni 15.000 km o almeno una volta all’anno.

filtro-aria-250x250

5. Controllo del filtro aria abitacolo

Fondamentale per la salute dell’automobilista e dei passeggeri: Il filtro antipolline è responsabile della qualità dell’aria che respiri nell’abitacolo, va sostituito ogni 15.000 km o almeno una volta all’anno.

filtro-motore-250x250

6. Controllo Filtro aria motore

Fa parte dell’impianto di aspirazione dell’auto e serve per filtrare l’aria che dall’esterno vieni incanalata verso il motore. Un filtro aria dev’essere pulito per diminuire i consumi ed aumentare l’efficienza del motore.

6. Controllo Filtro aria motore

Fa parte dell’impianto di aspirazione dell’auto e serve per filtrare l’aria che dall’esterno vieni incanalata verso il motore. Un filtro aria dev’essere pulito per diminuire i consumi ed aumentare l’efficienza del motore.

7. Controllo Ammortizzatori

Gli ammortizzatori sono particolarmente soggetti ad usura poiché vengono sollecitati in continuazione. Vanno controllati almeno ogni 20.000 km, per evitare effetti negativi sul comfort e sulla sicurezza di guida in frenata.

ammortizzatori-250x250

7. Controllo Ammortizzatori

Gli ammortizzatori sono particolarmente soggetti ad usura poiché vengono sollecitati in continuazione. Vanno controllati almeno ogni 20.000 km, per evitare effetti negativi sul comfort e sulla sicurezza di guida in frenata.

freni-250x250

8. Controllo freni anteriori e posteriori

L’impianto frenante è uno dei più importanti elementi di sicurezza è quindi buona prassi effettuare la manutenzione dei freni ogni 15.000 km.

8. Controllo freni anteriori e posteriori

L’impianto frenante è uno dei più importanti elementi di sicurezza è quindi buona prassi effettuare la manutenzione dei freni ogni 15.000 km.

9. Controllo luci

Vedere bene ed essere visti è lo scopo del sistema di illuminazione. I fari sono fondamentali per la tua sicurezza e vanno controllate periodicamente per la loro perfetta efficienza.

luci-250x250

9. Controllo luci

Vedere bene ed essere visti è lo scopo del sistema di illuminazione. I fari sono fondamentali per la tua sicurezza e vanno controllate periodicamente per la loro perfetta efficienza.

climatizzatore-250x250

10. Controllo impianto di climatizzazione

Il corretto funzionamento del climatizzatore tutela sia il comfort di guida che la sicurezza. Consente di mantenere la corretta temperatura per una guida piacevole nei mesi estivi, e di ridurre l’umidità e la condensa nei mesi invernali, garantendo la giusta visibilità. È bene quindi far controllare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione prima di ogni cambio stagione.

10. Controllo impianto di climatizzazione

Il corretto funzionamento del climatizzatore tutela sia il comfort di guida che la sicurezza. Consente di mantenere la corretta temperatura per una guida piacevole nei mesi estivi, e di ridurre l’umidità e la condensa nei mesi invernali, garantendo la giusta visibilità. È bene quindi far controllare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione prima di ogni cambio stagione.

Affidati ad un’Officina della Rete ‘a posto’ per un check-up sicurezza 10 controlli della tua auto: oltre 1800 professionisti ti offrono un servizio su misura per la manutenzione, riparazione, tagliando e carrozzeria della tua auto.

Affidati ad un’Officina della Rete ‘a posto’ per un check-up sicurezza 10 controlli della tua auto: oltre 1800 professionisti ti offrono un servizio su misura per la manutenzione, riparazione, tagliando e carrozzeria della tua auto.

La cinghia di distribuzione è una componente essenziale dell’auto perché collega l’albero motore con l’albero a camme, permettendo il movimento del veicolo.

Il meccanico ‘a posto’ ci spiega nel dettaglio qual è la sua funzione all’interno della distribuzione e quando va sostituita.

Cos’è la cinghia di distribuzione e come funziona?

Meccanicamente si definisce la distribuzione il cinematismo che nei motori quattro tempi endotermici permette la rotazione sincronizzata tra albero motore e albero/i a camme.
Tale sistema consente l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e scarico permettendo l’ingresso di combustibile e comburente e l’espulsione dei gas generati dalla combustione.

L’azionamento della distribuzione avviene attraverso un sistema di trasmissione che può essere costituito da una catena, da cinghia a secco o a bagno d’olio e da ingranaggi.

La distribuzione a catena, posta all’interno del motore e chiusa da un carter, lubrificata e raffreddata dall’olio, in passato era molto diffusa, poi superata dalla cinghia a secco che permette minore rumorosità e riduzione degli attriti. Oggi, in molti motori è tornata in uso grazie alle nuove tecnologie che hanno permesso di produrre catene con dimensioni ridotte, guadagnando sia nella riduzione della massa motore, sia negli attriti e nella rumorosità.

Anche se attualmente le cinghie a secco, cinghia coperta da un carter esterno al motore, risultano ancora tra le più diffuse, negli ultimi anni alcuni costruttori hanno sperimentato ed utilizzato cinghie a bagno d’olio, ovvero cinghie poste all’interno del motore e chiuse da un carter, raffreddata e lubrificata dall’olio motore. Ciò permette di ridurre ulteriormente le dimensioni del motore oltre che attriti e rumorosità.

Poco utilizzate invece le distribuzioni ad ingranaggi, vantaggiose nel mantenimento del sincronismo e nella durata, ma decisamente svantaggiose riguardo rumorosità, attriti e costi di produzione. Normalmente vengono utilizzate nei motori di grosse dimensioni come quelli dei veicoli industriali, nelle moto e nelle auto da corsa.

Cos’è la cinghia di distribuzione e come funziona?

Meccanicamente si definisce la distribuzione il cinematismo che nei motori quattro tempi endotermici permette la rotazione sincronizzata tra albero motore e albero/i a camme.
Tale sistema consente l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e scarico permettendo l’ingresso di combustibile e comburente e l’espulsione dei gas generati dalla combustione.

L’azionamento della distribuzione avviene attraverso un sistema di trasmissione che può essere costituito da una catena, da cinghia a secco o a bagno d’olio e da ingranaggi.

La distribuzione a catena, posta all’interno del motore e chiusa da un carter, lubrificata e raffreddata dall’olio, in passato era molto diffusa, poi superata dalla cinghia a secco che permette minore rumorosità e riduzione degli attriti. Oggi, in molti motori è tornata in uso grazie alle nuove tecnologie che hanno permesso di produrre catene con dimensioni ridotte, guadagnando sia nella riduzione della massa motore, sia negli attriti e nella rumorosità.

Anche se attualmente le cinghie a secco, cinghia coperta da un carter esterno al motore, risultano ancora tra le più diffuse, negli ultimi anni alcuni costruttori hanno sperimentato ed utilizzato cinghie a bagno d’olio, ovvero cinghie poste all’interno del motore e chiuse da un carter, raffreddata e lubrificata dall’olio motore. Ciò permette di ridurre ulteriormente le dimensioni del motore oltre che attriti e rumorosità.

Poco utilizzate invece le distribuzioni ad ingranaggi, vantaggiose nel mantenimento del sincronismo e nella durata, ma decisamente svantaggiose riguardo rumorosità, attriti e costi di produzione. Normalmente vengono utilizzate nei motori di grosse dimensioni come quelli dei veicoli industriali, nelle moto e nelle auto da corsa.

La rottura della cinghia di distribuzione cosa comporta?

Essendo la distribuzione un organo in movimento, tutti i componenti sono soggetti ad usura.
Più nel dettaglio, i primi elementi a subire danneggiamenti sono:

  • cinghia o catena
  • cuscinetto tendi cinghia o tendi catena
  • cuscinetti e pattini

A seguito della rottura di uno o più particolari del cinematismo distribuzione, verrebbe a mancare il sincronismo di apertura e chiusura delle valvole causando il contatto tra pistoni e valvole con conseguenti danni ed elevati costi di riparazione.

La rottura della cinghia provoca infatti il disallineamento dei due alberi connessi, delle valvole e dei pistoni che, non più sincronizzati, batterebbero fra loro deteriorandosi. Sono complementari alla cinghia e a questo fenomeno, anche la rottura del tendicinghia e, spesso, della pompa dell’acqua.

La rottura della cinghia di distribuzione cosa comporta?

I motivi che portano al deterioramento della cinghia sono tanti e comportano un arresto immediato del veicolo e gravi danni, se non irreversibili, al motore dell’auto.

Più nel dettaglio, i primi componenti a subire danneggiamenti sono:

  • bielle, pistoni e valvole
  • pompa dell’acqua
  • cuscinetti tendicinghia
  • albero motore

La rottura della cinghia provoca infatti il disallineamento dei due alberi connessi, delle valvole e dei pistoni che, non più sincronizzati, batterebbero fra loro deteriorandosi. Sono complementari alla cinghia e a questo fenomeno, anche la rottura del tendicinghia e, spesso, della pompa dell’acqua.

Sostituzione della cinghia: il meccanico ‘a posto’ consiglia

Quando è necessario dunque cambiare la cinghia di distribuzione?

La regola generale è: fare riferimento al libretto di manutenzione dell’auto. All’interno del libretto, infatti, troviamo tutte le indicazioni relative alle tempistiche di sostituzione della cinghia.

Solitamente, i parametri generali sono:

  • chilometri percorsi
  • modo in cui sono stati percorsi questi chilometri
  • tempo trascorso (espresso in anni)

Sostituzione della cinghia: il meccanico ‘a posto’ consiglia

Quando è necessario dunque cambiare la cinghia di distribuzione?

La regola generale è: fare riferimento al libretto di manutenzione dell’auto. All’interno del libretto, infatti, troviamo tutte le indicazioni relative alle tempistiche di sostituzione della cinghia.

Solitamente, i parametri generali sono:

  • chilometri percorsi
  • modo in cui sono stati percorsi questi chilometri
  • tempo trascorso (espresso in anni)

Rispetto ai chilometri percorsi, è necessario seguire le indicazioni segnalate dalla Casa Madre.

In secondo luogo, bisogna tenere conto delle condizioni ambientali di uso del veicolo: semplici o difficili. Sono considerate condizioni di usura standard, quelle conseguenti l’utilizzo cittadino, di brevi o pochi viaggi. In caso di lunghe percorrenze anche su strade extraurbane e non asfaltate, la cinghia richiede una maggiore frequenza di sostituzione.

Infine, dal punto di vista del tempo, la cinghia dovrebbe essere cambiata tra i 6 e i 10 anni di vita del veicolo. Questo perché le parti in gomma ed elastiche che non si sono usurate, possono comunque indurirsi e perdere efficienza.

Per concludere, data l’importanza della cinghia, è utile sapere che i controlli devono essere periodici e fatti almeno ogni 30.000 km di percorrenza, oppure ogni due anni, da un’officina specializzata.

Brand consigliati: Rhiag, Contitech

Affidati ad un’officina della Rete ‘a posto’: oltre 1800 professionisti ti offrono un servizio su misura per la manutenzione, riparazione, tagliando e carrozzeria della tua auto.

Guidare per molte ore non è una buona abitudine poiché la monotonia dell’asfalto mette alla prova la mente e il fisico. Gli esperti consigliano di fermarsi almeno ogni 2 ore per fare una pausa, riposare e sgranchire le gambe. Ma prima che braccia, collo e schiena lancino i primi segnali di allarme classici di una postura errata alla guida si può correre ai ripari con pochi e semplici esercizi stando seduti al volante.

Vediamo allora come prevenire i fastidi più frequenti alle articolazioni quando si è in auto con 5 semplici consigli ed esercizi che si possono mettere in pratica prima di partire o quando ci si ferma in autogrill a rilassarsi.

1. Tenere la giusta postura al volante

Il primo consiglio per evitare dolori alla guida è sicuramente quello di tenere una posizione corretta alla guida.

Per sapere se il sedile è alla giusta distanza dal volante stendete in avanti il braccio: se il polso tocca la sommità della corona del volante allora la posizione del sedile è giusta, diversamente va regolata.

Lo stesso vale per l’inclinazione dello schienale: va regolata in modo che la nuca sfiori il poggiatesta in modo da poter rilassare i muscoli del collo di tanto in tanto, senza perdere la visuale dalla strada.

Ricordate che il pomello del cambio non scappa via, quindi la mano destra può stare sul volante, dove dovrebbe essere, permettendovi anche di stare dritti.

In caso di dolori articolari pregressi è sempre meglio rivolgersi prima al proprio medico curante che potrà consigliare una visita fisiatrica, per evitare di peggiorare una banale contrattura con esercizi inappropriati.

1. Tenere la giusta postura al volante

Il primo consiglio per evitare dolori alla guida è sicuramente quello di tenere una posizione corretta alla guida.

Per sapere se il sedile è alla giusta distanza dal volante stendete in avanti il braccio: se il polso tocca la sommità della corona del volante allora la posizione del sedile è giusta, diversamente va regolata.

Lo stesso vale per l’inclinazione dello schienale: va regolata in modo che la nuca sfiori il poggiatesta in modo da poter rilassare i muscoli del collo di tanto in tanto, senza perdere la visuale dalla strada.

Ricordate che il pomello del cambio non scappa via, quindi la mano destra può stare sul volante, dove dovrebbe essere, permettendovi anche di stare dritti.

In caso di dolori articolari pregressi è sempre meglio rivolgersi prima al proprio medico curante che potrà consigliare una visita fisiatrica, per evitare di peggiorare una banale contrattura con esercizi inappropriati.

2. Fare qualche esercizio per le mani

Nelle lunghe percorrenze le articolazioni e i muscoli delle mani sono tra i primi a formicolare o assopirsi, soprattutto per chi ha l’abitudine di stringere più forte il volante. Di tanto in tanto può aiutare aprire la mano e chiuderla senza perdere la presa dal volante, con una mano alla volta e muovere le dita per riattivare la circolazione periferica.

2. Fare qualche esercizio per le mani

Nelle lunghe percorrenze le articolazioni e i muscoli delle mani sono tra i primi a formicolare o assopirsi, soprattutto per chi ha l’abitudine di stringere più forte il volante. Di tanto in tanto può aiutare aprire la mano e chiuderla senza perdere la presa dal volante, con una mano alla volta e muovere le dita per riattivare la circolazione periferica.

3. Rilassare spalle e scapole contratte

Le braccia sospese sul volante a lungo andare pesano sulle spalle e sui muscoli del collo. Alla prima pausa in autogrill si possono sgranchire le spalle con un movimento alternato verso l’alto, ripetuto per qualche minuto.

4. Rilassare il collo

Per rilassare il collo e distendere i muscoli cervicali, inclinare prima verso destra e verso sinistra la testa, poi in avanti e indietro; infine ruotarla stando dritti, guardando a destra e poi a sinistra.

È fondamentale evitare movimenti improvvisi e iniziare gradualmente con movimenti brevi e lenti, per poi aumentare gradualmente l’estensione. Facendo questo esercizio eviterete di rimanere bloccati voltandovi indietro alla prima manovra di parcheggio!

4. Rilassare il collo

Per rilassare il collo e distendere i muscoli cervicali, inclinare prima verso destra e verso sinistra la testa, poi in avanti e indietro; infine ruotarla stando dritti, guardando a destra e poi a sinistra.

È fondamentale evitare movimenti improvvisi e iniziare gradualmente con movimenti brevi e lenti, per poi aumentare gradualmente l’estensione. Facendo questo esercizio eviterete di rimanere bloccati voltandovi indietro alla prima manovra di parcheggio!

5. Sgranchire la schiena stanca

Ecco due esercizi da fare durante la pausa in autogrill per sgranchire la schiena stanca per la guida:

  1. stendete le mani in avanti al disopra del volante, come per prendere qualcosa alla base del parabrezza; muovendovi gradualmente, e sempre senza scatti improvvisi, stendete la schiena avvicinando gradualmente le mani al parabrezza.
  2. per alleviare i muscoli lombari afferrate dall’interno con le due mani vicine, la parte inferiore del volante; avvicinatevi e allontanatevi con il volto dal volante ripetendo il movimento per qualche minuto.

La corretta manutenzione della batteria auto può prevenire mal funzionamenti e guasti, è infatti un componente dell’auto fondamentale che va controllato e in caso sostituito.

Il meccanico ‘a posto’ suggerisce consigli e accorgimenti per evitare spiacevoli imprevisti e garantirti una guida sicura e piacevole.

Come evitare di scaricare la batteria dell’auto

Negli ultimi anni la componente elettronica delle auto riveste un ruolo importante per via della sempre crescente potenza e affidabilità dei veicoli di ultima generazione. Questa predominante presenza di elettronica, necessita dunque di batterie con una potenza (capacità) in grado di soddisfare diverse funzionalità dell’automobile.

La corretta manutenzione della batteria ne massimizza dunque le prestazioni e la durata. I principali fattori che ne condizionano il funzionamento sono:

  • le temperature estreme, ad esempio parcheggiare sotto il sole intenso in estate per periodi prolungati può causare un mancato avviamento auto.
  • un utilizzo irregolare
  • un utilizzo solo per tragitti brevi
  • l’età del veicolo

Come evitare di scaricare la batteria dell’auto

Negli ultimi anni la componente elettronica delle auto riveste un ruolo importante per via della sempre crescente potenza e affidabilità dei veicoli di ultima generazione. Questa predominante presenza di elettronica, necessita dunque di batterie con una potenza (capacità) in grado di soddisfare diverse funzionalità dell’automobile.

La corretta manutenzione della batteria ne massimizza dunque le prestazioni e la durata. I principali fattori che ne condizionano il funzionamento sono:

le temperature estreme, ad esempio parcheggiare sotto il sole intenso in estate per periodi prolungati può causare un mancato avviamento auto.
un utilizzo irregolare
un utilizzo solo per tragitti brevi
l’età del veicolo

Cosa fare dunque per mantenere al meglio la batteria?

Sicuramente è bene controllarla in modo regolare e in caso si notino anomalie come solfatazione o corrosione è meglio contattare un’officina specializzata. 

In caso di utilizzo ridotto o irregolare del veicolo, la ricarica della batteria non avviene in modo completo; per questa ragione sarebbe opportuno usare l’auto almeno una volta a settimana per 10 minuti, in modo da riportarla alla completa carica. Nel caso non vi fosse possibile, è consigliato acquistare un caricatore in batteria in modo tale da mantenere un voltaggio ottimale.

Quando il motore dell’auto è spento, è bene limitare l’uso di dispositivi come il navigatore, sistemi audio video, fari e sistema di ventilazione per evitare spiacevoli imprevisti all’accensione.

Uno dei nemici della nostra batteria è anche il clima, se si abita in un posto particolarmente freddo o caldo, è consigliato per questo proteggerla con una coperta termica.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di tenere i terminali sempre puliti.

Cosa fare dunque per mantenere al meglio la batteria?

Sicuramente è bene controllarla in modo regolare e in caso si notino anomalie come solfatazione o corrosione è meglio contattare un’officina specializzata. 

In caso di utilizzo ridotto o irregolare del veicolo, la ricarica della batteria non avviene in modo completo; per questa ragione sarebbe opportuno usare l’auto almeno una volta a settimana per 10 minuti, in modo da riportarla alla completa carica. Nel caso non vi fosse possibile, è consigliato acquistare un caricatore in batteria in modo tale da mantenere un voltaggio ottimale.

Quando il motore dell’auto è spento, è bene limitare l’uso di dispositivi come il navigatore, sistemi audio video, fari e sistema di ventilazione per evitare spiacevoli imprevisti all’accensione.

Uno dei nemici della nostra batteria è anche il clima, se si abita in un posto particolarmente freddo o caldo, è consigliato per questo proteggerla con una coperta termica.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di tenere i terminali sempre puliti.

Cambio batteria: quale scegliere 

Se è arrivato il momento di sostituire la batteria dell’automobile, non tutti sanno che esistono in commercio 3 tipi di batteria, per differenti prestazioni e tipologie di impianto con naturalmente prezzo differenti.

Le tradizionali batterie ad acido libero – SLI – sono quelle più diffuse, abbinano affidabilità ed economicità in caso di veicoli con poche utenze elettriche.

Con le batterie EFB e AGM aumentano le prestazioni in favore di auto che necessitano di un fabbisogno elevato di energia elettrica; le prime in particolare per la tecnologia start-stop di base, le seconde per veicoli dotati di sistemi start-stop particolarmente performanti nel recupero di energia in frenata.

Per scegliere la batteria adatta alla tua auto, non basta guardare tutti gli aspetti tecnici, bisogna fare attenzione alla casa produttrice e al prezzo, per evitare di incappare in prodotti economicamente vantaggiosi ma poco affidabili.

Per la sostituzione della batteria in auto con start-stop, a differenza di quelle tradizionali, è sicuramente indispensabile affidarsi ad un’officina specializzata.

Cambio batteria: quale scegliere 

Se è arrivato il momento di sostituire la batteria dell’automobile, non tutti sanno che esistono in commercio 3 tipi di batteria, per differenti prestazioni e tipologie di impianto con naturalmente prezzo differenti.

Le tradizionali batterie ad acido libero – SLI – sono quelle più diffuse, abbinano affidabilità ed economicità in caso di veicoli con poche utenze elettriche.

Con le batterie EFB e AGM aumentano le prestazioni in favore di auto che necessitano di un fabbisogno elevato di energia elettrica; le prime in particolare per la tecnologia start-stop di base, le seconde per veicoli dotati di sistemi start-stop particolarmente performanti nel recupero di energia in frenata.

Per scegliere la batteria adatta alla tua auto, non basta guardare tutti gli aspetti tecnici, bisogna fare attenzione alla casa produttrice e al prezzo, per evitare di incappare in prodotti economicamente vantaggiosi ma poco affidabili.

Per la sostituzione della batteria in auto con start-stop, a differenza di quelle tradizionali, è sicuramente indispensabile affidarsi ad un’officina specializzata.

Posso sostituire la batteria da solo?

Su impianti tradizionali di vecchia generazione con adeguate competenze la risposta potrebbe essere sì, ma occorre sempre tenere in considerazione che nel caso di un cattivo montaggio non viene riconosciuta l’installazione se non effettuata a “regola d’arte” ovvero da personale qualificato è competente in materia. Inoltre, i meccanici ‘a posto’ offrono assistenza nella scelta della batteria adatta alla tua auto con il miglior rapporto costo, prestazioni, affidabilità e la sicurezza di un’installazione a regola d’arte.

Posso sostituire la batteria da solo?

Su impianti tradizionali di vecchia generazione con adeguate competenze la risposta potrebbe essere sì, ma occorre sempre tenere in considerazione che nel caso di un cattivo montaggio non viene riconosciuta l’installazione se non effettuata a “regola d’arte” ovvero da personale qualificato è competente in materia. Inoltre, i meccanici ‘a posto’ offrono assistenza nella scelta della batteria adatta alla tua auto con il miglior rapporto costo, prestazioni, affidabilità e la sicurezza di un’installazione a regola d’arte.

Conoscere la propria auto fino in fondo e le spie del cruscotto, permette di usarla nel modo corretto e farla durare più a lungo. Conoscere a memoria tutte le spie di un’auto nuova non è sempre facile, ecco perché i Costruttori hanno affiancato alle spie dei chiari messaggi mostrati sul display quando si accende una spia specifica, che è comunque descritta sul manuale dell’auto. Se infatti le spie storiche e standard ormai sono piuttosto note, i nuovi sistemi tecnologici e di sicurezza mettono più in difficoltà gli automobilisti.

Qual è la differenza fra limitatore e Cruise Control?

Il simbolo del limitatore di velocità è il più ostico per gli automobilisti, confuso nel 44% dei casi con il simbolo del cruise control (molto simile).

La differenza fra le due funzioni è la seguente:

  • il limitatore di velocità imposta un limite che il conducente non vuole superare anche premendo di più sull’acceleratore
  • il cruise control affida totalmente all’auto il comando dell’acceleratore per viaggiare a una velocità prefissata.

Rispetto alle spie dedicate alla velocità, altra cosa è invece il Traffic-sign recognition, il limite di velocità riconosciuto per strada. In questo caso gli automobilisti incorrono in errore associandole al segnale di superamento del limite di velocità o addirittura al pulsante per accedere al menu del computer di bordo!

Qual è la differenza fra limitatore e Cruise Control?

Il simbolo del limitatore di velocità è il più ostico per gli automobilisti, confuso nel 44% dei casi con il simbolo del cruise control (molto simile).

La differenza fra le due funzioni è la seguente:

  • il limitatore di velocità imposta un limite che il conducente non vuole superare anche premendo di più sull’acceleratore
  • il cruise control affida totalmente all’auto il comando dell’acceleratore per viaggiare a una velocità prefissata.

Rispetto alle spie dedicate alla velocità, altra cosa è invece il Traffic-sign recognition, il limite di velocità riconosciuto per strada. In questo caso gli automobilisti incorrono in errore associandole al segnale di superamento del limite di velocità o addirittura al pulsante per accedere al menu del computer di bordo!

La giusta distanza di sicurezza mentre si guida

La spia del Lane Keep Assist, cioè il sistema che aiuta il guidatore a mantenere l’auto tra le linee della carreggiata, è abbastanza conosciuto.

1 automobilista su 4 la confonde con altri sistemi sempre relativi all’assistenza alla guida:

  • il 21% lo scambia per il segnale di mantenimento della distanza di sicurezza
  • il 3% crede si tratti di una funzione dei fendinebbia posteriori
  • l’1% lo identifica con l’avviso di ostacolo rilevato nell’angolo cieco.

La giusta distanza di sicurezza mentre si guida

La spia del Lane Keep Assist, cioè il sistema che aiuta il guidatore a mantenere l’auto tra le linee della carreggiata, è abbastanza conosciuto.

1 automobilista su 4 la confonde con altri sistemi sempre relativi all’assistenza alla guida:

  • il 21% lo scambia per il segnale di mantenimento della distanza di sicurezza
  • il 3% crede si tratti di una funzione dei fendinebbia posteriori
  • l’1% lo identifica con l’avviso di ostacolo rilevato nell’angolo cieco.

Park Assistant e freno a mano

Pur non essendo ancora diffuso sulle auto più popolari, il Park Assist, cioè l’assistente alle manovre di parcheggio che sterza e in alcuni casi accelera e frena, è noto grazie alla P che in qualsiasi parte del mondo, ha a che fare con il parcheggio.

Una piccola quota di intervistati si divide tra la posizione del volante e il freno di stazionamento, da sempre indicato con il punto esclamativo all’interno di un cerchio rosso.

Park Assistant e freno a mano

Pur non essendo ancora diffuso sulle auto più popolari, il Park Assist, cioè l’assistente alle manovre di parcheggio che sterza e in alcuni casi accelera e frena, è noto grazie alla P che in qualsiasi parte del mondo, ha a che fare con il parcheggio.

Una piccola quota di intervistati si divide tra la posizione del volante e il freno di stazionamento, da sempre indicato con il punto esclamativo all’interno di un cerchio rosso.

Start&Stop

Il sistema Start&Stop è di serie su tutte le auto da svariati anni, tanto da diventare il sistema più diffuso per risparmiare carburante; come noto spegne e riaccende il motore nel traffico e ai semafori se la centralina del motore ne valuta i benefici, altrimenti lo disabilita momentaneamente (ad esempio se la batteria non è abbastanza carica). quasi sempre disinseribile tramite l’apposito pulsante che ha come simbolo una A al centro di una freccia circolare.

Nel 60% dei casi vieni confuso con il pulsante per il ricircolo dell’aria o una qualche “modalità automatica” del cambio o del clima.

Start&Stop

Il sistema Start&Stop è di serie su tutte le auto da svariati anni, tanto da diventare il sistema più diffuso per risparmiare carburante; come noto spegne e riaccende il motore nel traffico e ai semafori se la centralina del motore ne valuta i benefici, altrimenti lo disabilita momentaneamente (ad esempio se la batteria non è abbastanza carica). quasi sempre disinseribile tramite l’apposito pulsante che ha come simbolo una A al centro di una freccia circolare.

Nel 60% dei casi vieni confuso con il pulsante per il ricircolo dell’aria o una qualche “modalità automatica” del cambio o del clima.

Se lo conosci ti aiuta a non distrarti

L’HeadUp Display è indubbiamente tra i simboli più criptici che si possano incontrare quando si compra un’auto super tecnologica senza avere la più vaga idea degli accessori di serie.

Permette di vedere proiettate sul parabrezza le info di guida principali e di non distrarsi se si conosce il suo funzionamento. Come hanno risposto in questo caso gli intervistati?

  • 1 su 4 lo ha interpretato come un invito a consultare il manuale dell’auto (consiglio sempre valido a prescindere se l’auto è nuova o usata)
  • il 14% pensava che indicasse un “pericolo ghiaccio”
  • il 6% pensava si trattasse dell’avviso di recarsi alla stazione di rifornimento/officina più vicina

Fonte: Safe Drive

Se lo conosci ti aiuta a non distrarti

L’HeadUp Display è indubbiamente tra i simboli più criptici che si possano incontrare quando si compra un’auto super tecnologica senza avere la più vaga idea degli accessori di serie.

Permette di vedere proiettate sul parabrezza le info di guida principali e di non distrarsi se si conosce il suo funzionamento. Come hanno risposto in questo caso gli intervistati?

  • 1 su 4 lo ha interpretato come un invito a consultare il manuale dell’auto (consiglio sempre valido a prescindere se l’auto è nuova o usata)
  • il 14% pensava che indicasse un “pericolo ghiaccio”
  • il 6% pensava si trattasse dell’avviso di recarsi alla stazione di rifornimento/officina più vicina

Fonte: Safe Drive

Il climatizzatore è un accessorio ormai considerato indispensabile per una guida piacevole, soprattutto durante il periodo estivo.
Il meccanico ‘a posto’ ci fa conoscere più da vicino il funzionamento dell’aria condizionata e ci dà alcuni consigli pratici per una corretta manutenzione.

Come funziona il climatizzatore dell’auto?

Il climatizzatore auto non produce aria fredda ma sottrae aria calda dall’abitacolo. Vediamo come, osservando insieme il funzionamento dell’impianto di climatizzazione dell’auto.

L’impianto dell’aria condizionata è composto da:

  • condensatore
  • valvola di espansione
  • evaporatore
  • compressore
  • filtro
  • centralina elettronica di gestione

Come funziona il climatizzatore dell’auto?

Il climatizzatore auto non produce aria fredda ma sottrae aria calda dall’abitacolo. Vediamo come, osservando insieme il funzionamento dell’impianto di climatizzazione dell’auto.

L’impianto dell’aria condizionata è composto da:

  • condensatore
  • valvola di espansione
  • evaporatore
  • compressore
  • filtro
  • centralina elettronica di gestione

Il compressore è l’elemento principale del sistema poiché agisce sul refrigerante gassoso che circola nell’impianto. Il gas compresso passa attraverso il condensatore che determina la cessione di calore all’esterno. Il gas condensato e ad alta pressione passa attraverso la valvola di espansione dove il liquido, espandendosi, si raffredda; passa cioè da circa 60°C a -20°C, riducendo la pressione da 16 bar ad 1 bar.

Il liquido a questo punto, passando attraverso l’evaporatore, è in grado di assorbire calore dall’aria dell’abitacolo poiché ricondotto allo stato di gas.

L’aria termina così il suo percorso per ricominciare nuovamente il suo ciclo.

Il filtro dell’aria condizionata, come gli altri filtri auto, svolge un ruolo importante per il corretto funzionamente dell’impianto. Se il filtro del climatizzatore non è in piena efficienza, agevola la proliferazione di batteri, germi e acari che emanano cattivi odori.

Il compressore è l’elemento principale del sistema poiché agisce sul refrigerante gassoso che circola nell’impianto. Il gas compresso passa attraverso il condensatore che determina la cessione di calore all’esterno. Il gas condensato e ad alta pressione passa attraverso la valvola di espansione dove il liquido, espandendosi, si raffredda; passa cioè da circa 60°C a -20°C, riducendo la pressione da 16 bar ad 1 bar.

Il liquido a questo punto, passando attraverso l’evaporatore, è in grado di assorbire calore dall’aria dell’abitacolo poiché ricondotto allo stato di gas.

L’aria termina così il suo percorso per ricominciare nuovamente il suo ciclo.

Il filtro dell’aria condizionata, come gli altri filtri auto, svolge un ruolo importante per il corretto funzionamento dell’impianto. Se il filtro del climatizzatore non è in piena efficienza, agevola la proliferazione di batteri, germi e acari che emanano cattivi odori.

Come si fa la manutenzione del climatizzatore auto?

Per un corretto funzionamento dell’impianto di climatizzazione è necessaria una manutenzione periodica ed un controllo della quantità di gas almeno ogni due anni.

I controlli per assicurarsi dell’efficienza dell’impianto di climatizzazione della tua auto sono:

  • Verifica quantità gas nel circuito (ogni 2 anni)
  • Sostituzione filtro abitacolo ogni 15.000 km o secondo indicazioni Casa Madre.
  • Sostituzione filtro disidratatore ogni 60.000 km o secondo indicazioni Casa Madre.
  • Verifica pressioni di funzionamento (una volta all’anno)
  • Pulizia condensatore per favorire lo scambio termico
  • Eventuale disinfezione e pulizia dell’evaporatore per prevenire odori sgradevoli.
  • Verifica cinghia comando compressore.

La manutenzione del climatizzatore può essere effettuata in occasione del tagliando: l’officina ‘a posto’ ti potrà dire quali sono gli interventi effettivamente necessari in base alle condizioni del tuo impianto

Come si fa la manutenzione del climatizzatore auto?

Per un corretto funzionamento dell’impianto di climatizzazione è necessaria una manutenzione periodica ed un controllo della quantità di gas almeno ogni due anni.

I controlli per assicurarsi dell’efficienza dell’impianto di climatizzazione della tua auto sono:

  • Verifica quantità gas nel circuito (ogni 2 anni)
  • Sostituzione filtro abitacolo ogni 15.000 km o secondo indicazioni Casa Madre.
  • Sostituzione filtro disidratatore ogni 60.000 km o secondo indicazioni Casa Madre.
  • Verifica pressioni di funzionamento (una volta all’anno)
  • Pulizia condensatore per favorire lo scambio termico
  • Eventuale disinfezione e pulizia dell’evaporatore per prevenire odori sgradevoli.
  • Verifica cinghia comando compressore.

La manutenzione del climatizzatore può essere effettuata in occasione del tagliando: l’officina ‘a posto’ ti potrà dire quali sono gli interventi effettivamente necessari in base alle condizioni del tuo impianto

Il meccanico ‘a posto’ consiglia

La manutenzione del climatizzatore auto, come abbiamo visto, è importante per una guida piacevole e un’auto sicura. Il meccanico ‘a posto’ ci fornisce una check list di consigli e curiosità per la cura dell’auto.

  • È buona norma l’accensione del climatizzatore anche nel periodo invernale ogni 15 giorni, al fine di evitare anomalie all’impianto. L’utilizzo del climatizzatore nel periodo invernale è anche utile per ridurre l’umidità all’interno dell’abitacolo (condensa sui vetri).
  • Un corretto utilizzo del ricircolo ottimizza le prestazioni del climatizzatore.
  • Sarebbe buona regola spegnere il climatizzatore pochi minuti prima dell’arrivo a destinazione, lasciando però la ventola accesa per far sì che l’evaporatore si asciughi ed evitare il formarsi di umidità che può creare muffe, funghi e odori sgradevoli.
  • Se accendendo il clima avverti un cattivo odore proveniente dalle bocchette di diffusione dell’aria, fai verificare le condizioni del filtro abitacolo ed eventualmente fallo sostituire. 
  • Per le vetture che non hanno il filtro abitacolo, consigliamo (dove possibile) di applicarlo.
  • Per essere sicuri di eseguire un buon lavoro, che duri nel tempo, è senz’altro utile eseguire una sanificazione dell’evaporatore al fine di eliminare muffe e batteri.

Il meccanico ‘a posto’ consiglia

La manutenzione del climatizzatore auto, come abbiamo visto, è importante per una guida piacevole e un’auto sicura. Il meccanico ‘a posto’ ci fornisce una check list di consigli e curiosità per la cura dell’auto.

  • È buona norma l’accensione del climatizzatore anche nel periodo invernale ogni 15 giorni, al fine di evitare anomalie all’impianto. L’utilizzo del climatizzatore nel periodo invernale è anche utile per ridurre l’umidità all’interno dell’abitacolo (condensa sui vetri).
  • Un corretto utilizzo del ricircolo ottimizza le prestazioni del climatizzatore.
  • Sarebbe buona regola spegnere il climatizzatore pochi minuti prima dell’arrivo a destinazione, lasciando però la ventola accesa per far sì che l’evaporatore si asciughi ed evitare il formarsi di umidità che può creare muffe, funghi e odori sgradevoli.
  • Se accendendo il clima avverti un cattivo odore proveniente dalle bocchette di diffusione dell’aria, fai verificare le condizioni del filtro abitacolo ed eventualmente fallo sostituire. 
  • Per le vetture che non hanno il filtro abitacolo, consigliamo (dove possibile) di applicarlo.
  • Per essere sicuri di eseguire un buon lavoro, che duri nel tempo, è senz’altro utile eseguire una sanificazione dell’evaporatore al fine di eliminare muffe e batteri.