In Italia ci sono ancora pochi veicoli elettrici rispetto ai maggiori Paesi europei. Nonostante ciò, il numero dei punti di ricarica è in graduale aumento ed adatto alle auto circolanti, ad eccezione delle autostrade, per cui è difficile riuscire a fare viaggi a lunga percorrenza con un auto elettrica.

Nel report “Auto elettriche e connesse: impatto su aftermarket e consumatori” – realizzato da SicurAUTO.it con la collaborazione del Main Sponsor LKQ RHIAG e i Technical Sponsor, ARVAL Italia e Repower – è stato calcolato il rapporto tra il numero di auto elettriche + plug-in circolanti e i punti di ricarica pubblici in ognuna delle 10 principali città italiane già elettrificate.
I risultati sono inaspettati.

Obiettivo dell’indagine: la città italiana più Electric Friendly.

Quale città riesce a garantire la maggior copertura pubblica di punti di ricarica ai veicoli elettrici e plug-in realmente circolanti?
Se state per rispondere “Milano”, visto che il capoluogo lombardo ha notoriamente fama di città capofila della mobilità sostenibile in Italia, siete fuori strada.

  • Milano ha ben 777 punti di ricarica pubblici; cifra abbastanza buona, ma questi punti devono servire ben 24.470 auto tra elettriche e plug-in. Significa che ogni punto di ricarica deve servire ben 31,5 veicoli, il peggior rapporto tra le 10 città prese in esame. È molto probabile che Milano sopperisca con una vasta rete di ricariche private.
  • Roma: la situazione è migliore dato che ci sono più punti di ricarica, 1773, e un rapporto di 15,4 con i veicoli.
  • Genova: a sorpresa è proprio la città più Electric Friendly d’Italia. Con soli 6,6 veicoli per punto di ricarica.
  • Catania si posiziona al 2° posto con 12,3.

I dati confermano come, ad oggi, il punto di ricarica domestico (o aziendale) sia strumento fondamentale per la transizione elettrica.

Obiettivo: mobilità elettrica in Unione Europea

Il consumatore italiano è ormai pronto per il passaggio alla mobilità elettrica, motivato dagli incentivi monetari e da una crescente consapevolezza ambientale.
Proprio in questi giorni il Parlamento ha approvato lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 in Unione Europea per arrivare a un’eliminazione graduale di veicoli con combustione interna (ICE).
Sarà fondamentale per l’Italia adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori sia con una filiera industriale di conversione all’elettrico più sviluppata sia con l’espansione delle infrastrutture di ricarica.
I meccanici delle Officine ‘a posto’ sono pronti per affrontare il cambiamento, grazie a un ricco programma di formazione e strumenti innovativi sono preparati per lavorare sulle nuove tecnologie presenti nelle vetture di ultima generazione